Erdogan: “Eurovision 2024 cavallo di troia della corruzione sociale”. E Zakharova…
Il vincitore dell‘Eurovision 2024 Nemo e il suo nonbinarismo finiscono nel mirino della Turchia ed in particolare del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Come riporta The Guardian, parlando dopo una riunione di gabinetto, Erdogan ha descritto i partecipanti al concorso come i “cavalli di Troia della corruzione sociale” e ha detto che il suo governo ha ragione a tenere la Turchia fuori dalla competizione pop paneuropea dal 2012.
Il concorso promuove la neutralità di genere e mina i valori della famiglia tradizionale. In questi eventi è diventato impossibile incontrare una persona normale. Capiamo quindi meglio che abbiamo preso la decisione giusta tenendo la Turchia fuori da questa vergognosa competizione negli ultimi 12 anni
Ritratasi dopo l’ottimo settimo posto di Çan Bonomo con “Love me back”, la Turchia aveva criticato in passato sia la vittoria di Conchita Wurst nel 2014 che quella di Netta per Israele nel 2018
Relativamente alla drag queen barbuta trionfatrice con “Rise like a phoenix” si era espresso più volte e in diversi contesti – personalmente o anche attraverso i membri del suo Governo con frasi fortemente omofobe. L’allora direttore della TV, diretta emanazione dello stato turco aveva in particolare affermato:
Siamo una tv pubblica e non possiamo trasmettere uno show dove c’è un vincitore austriaco barbuto, con la gonna, che accetta l’assenza di genere e dice “Sono una donna ed un uomo”, alle 21, quando ci sono i bambini davanti alla tv. Ho detto alla Ebu che si sta distaccando dai propri valori
Erdogan aveva rincarato la dose, dicendo che l’evento stava prendendo una deriva troppo “liberale”. Dal distacco avrà origine nel 2013 il Turkvision Song Contest, organizzato da una tv privata col supporto per l’istituto internazionale per la cultura turca ufficialmente per riunire in musica le popolazioni turcofone – minoranze incluse – in giro per il Mondo, ma anche per prendere le distanze dall’evento. Il concorso, dopo alcune edizioni, è ora fermo.
Riguardo alla vittoria di Netta nel 2018, i ministri del suo Governo la definirono “pianificata a tavolino per portare il concorso a Gerusalemme”. Poi come è noto, l’evento si svolse invece a Tel Aviv.
Turchia: l’eterna lotta per il ritorno all’Eurovision
EBU è tuttora al lavoro per provare a far tornare in gara la Turchia, operazione non semplice fino a che Erdogan resterà in carica, quindi fino alla conclusione del mandato, al termine del quale non si ricandiderà. Ma ciclicamente, ogni volta che si riparla di sbloccare la trattativa per l’ingresso del Paese nella Ue, ferma allo status di richiesta del 1999 dopo i numerosi passi indietro sul fronte dei diritti civili e delle libertà individuali, anche il Governo ritorna a parlare di possibile ritorno all’Eurovision “per portare la nostra cultura”.
L’Eurovision è stato recentemente anche argomento di campagna elettorale in Turchia. Kemal Kılıçdaroğlu, ex leader del partito kemalista e principale opposizione di Erdogan aveva criticato la sua scelta di ritirare dal concorso la Turchia. Parlando ad un gruppo di universitari aveva infatti detto:
Partecipando a concorsi internazionali e vincendo premi, gli artisti turchi diventano famosi e fanno conoscere la Turchia nel Mondo: questo si chiama soft power in politica estera. Ti ritiri dall’Eurovision. Perchè ti ritiri? Ciò è interamente dovuto alla paura dell’arte e della cultura
La critica della Russia
Non poteva mancare, sulle stesse tematiche dell’identità di genere ma anche sulla presenza di Bambie Thug con la sua esibizione che fa riferimento alla stregoneria, anche l’esternazione su Telegram di Maria Zakahrova, portavoce del ministero degli Esteri russo:
L’Eurovision 2024 ha superato qualsiasi orgia o sacrilegio rituale nell’Europa occidentale come al solito. Il funerale dell’Europa occidentale sta andando liscio. Non ci sono sorprese. Non sorprende nemmeno che con la sua “produzione scandalosa”, l’Ucraina ha conquistato un podio al suddetto concorso di canzoni.
A corredo di questa affermazione, sempre sul suo canale Telegram, Zakharova ha anche pubblicato un breve clip che mostra le esibizioni di Irlanda, Finlandia, San Marino, Ucraina, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Estonia e Croazia.
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Insomma, nulla di nuovo sul fronte orientale. I classici pseudo-totalitarismi, che ultimamente vanno di moda, che per tirare acqua al proprio mulino usano i “””””problemi””””” dell’occidente come medaglia al valore da mettere in bella mostra. Lo fanno con l’intento di dare lustro alle scelte retrograde governo e spesso per mascherare tutti i problemi che stanno creando alle rispettive nazioni (e i due paesi citati nell’articolo hanno una lista bella lunga). La cosa mi suscita sempre parecchia ilarità ma con un velo di tristezza considerando quando questo tipo di propaganda funzioni su una fetta consistente della popolazione. Alla fine più l’ESC riceve critiche da questi personaggi più mi convince (non che ne fosse bisogno) che i temi che sta abbracciando siano importanti e giusti.