La tv bosniaca BHRT pagherà i debiti con EBU vendendo le proprietà (ma per l’Eurovision è dura)

BHRT eurovision

La tv della Bosnia Erzegovina BHRT dovrà vendere alcuni dei propri asset immobiliari per saldare l’enorme debito che ha nei confronti dell’EBU. Un debito che riguarda i mancati versamenti al consorzio pari a circa 8,1 milioni di franchi svizzeri (8,36 milioni di euro). Il tribunale municipale di Sarajevo ha stabilito che salderà quanto dovuto vendendo parte dei propri immobili, complessivamente 9 per 84,6 milioni di euro. A darne notizia  è il giornale online klix.ba, che si lamenta proprio del fatto che la questione blocca la partecipazione bosniaca all’Eurovision.

La vicenda chiude un contenzioso di quasi 6 anni: in risposta ai mancati versamenti (6,2 milioni di euro saliti appunto a 8,36 con gli interessi maturati), EBU ha fatto causa alla tv e le ha interrotto l’accesso all’Eurovision News Exchange, la linea di interscambio e fruizione dei prodotti a marchio EBU fra i Paesi aderenti. Pur mantenendo quindi l’affiliazione, è come se questa fosse stata congelata, impedendo anche la partecipazione all’Eurovision.

La sentenza di primo grado, che ha condannato la tv è del 2018, confermata poi  anche nel verdetto di secondo grado. Nel 2022 il tribunale municipale ha emesso una decisione di esecuzione, secondo la quale il debito sarebbe stato restituito dopo la valutazione e la vendita degli immobili di proprietà di BHRT. Nel marzo di quest’anno è stata redatta una perizia e un parere ed è stato determinato il valore delle proprietà, dando dunque il via alla riscossione del debito. BHRT ha annunciato un altro ricorso, ma la strada è in salita, anche perché a spingere per il pagamento del dovuto c’è anche il Ministero delle Comunicazioni bosniaco.

Il ritorno Eurovision resta comunque incerto

Ma dunque una volta saldato il debito BHRT si prepara a tornare in gara, magari all’Eurovision 2025? Tecnicamente, sarebbe così, perché cadrebbero le sanzioni. In realtà però il ritorno in concorso appare quantomeno lontano.

BHRT infatti rimane in una situazione di stress finanziario importante. Lejla Babovic di BHRT ha spiegato ai media internazionali che il ministro delle comunicazioni ha incontrato l’EBU  più volte l’anno scorso, poiché credeva che il governo potesse aiutare a saldare i debiti verso l’EBU. Ma il quadro è tutt’altro che semplice:

Purtroppo, nell’ultimo semestre abbiamo assistito che non c’è modo di regolare la riscossione della tassa RTV, che consentirebbe a BHRT di operare normalmente, e quindi,partecipare all’Eurovision Song Contest

La tv come strumento di rivendicazione politica

La questione, che nel 2017 era finita anche sul tavolo dell’Ue con una lettera sottoscritta da 24 deputati per invitare le autorità bosniache a soddisfare gli standard richiesti da Unione Europea e Consiglio d’Europa assicurando il finanziamento del servizio pubblico, rischia di diventare primaria adesso che la Bosnia Ezergovina è ufficialmente diventata una delle candidate per entrare nell’Unione.

Perché la vicenda dei debiti è purtroppo all’origine delle guerre interne che da alcuni anni stanno minando l’integrità della Federazione di Bosnia ed Erzegovina e che dal 2022 si sono riacutizzati da quando la parte di etnia serba della stessa sta cercando di staccarsi per ricongiungersi alla Serbia, spalleggiata in questo dal presidente dei serbi di Bosnia Milorad Dodik e da quello della Serbia Aleksandar Vucic.

Le azioni per far implodere la tv sono  una delle principali armi che vengono usata per combattere questa battaglia dalla parte serba e c’è da credere che ora che Sarajevo sta provando ad entrare nella Ue il boicottaggio si intensificherà

BHRT è infatti l’ombrello  sotto il quale convivono le tre entità televisive nazionali: quella generale federale, RTVFBiH , la tv in lingua croata e bosniaca e RTRS, la tv dei serbi di Bosnia

A svuotare le casse della tv di Sarajevo è il comportamento della tv dei serbo-bosniaci che si rifiuta di girare nelle casse federali la quota di incassi derivati dal canone che ciascuna entità riscuote dai telespettatori. Questo ha provocato un buco che l’entità federale non riesce a colmare e che probabilmente, si riaprirà subito una volta chiuso col pagamento del debito.

La Bosnia e l’Eurovision Song Contest

L’ultima partecipazione dI BHRT risale al 2016, quando Dalal, Deen e Jala Brat, accompagnati dalla violoncellista croata Ana Rucner hanno mancato per un soffio la qualificazione in finale col brano “Ljubav je”. Si trattò quasi certamente di una partecipazione pagata dagli stessi artisti, perché in realtà fu estemporanea, dato che la tv mancava dal 2012.

In quell’occasione a rappresentare la Bosnia fu Maya Sar con “Korake ti znam”, musicata ed arrangiata dall’italiano Adriano Pennino (18. in finale)

Complessivamente, la Bosnia-Erzegovina ha messo insieme 18 partecipazioni dal debutto del 1993 con Fazla e la sua “Sva bol zvijeta” eseguita dopo essere arrivato a Millstreet scappando a piedi dalle bombe. Il miglior risultato è il discusso terzo posto del 2006 con “Lejla” di Hari Mata Hari scritta dal serbo Zeljko Jokismovic. Motivo per il quale la tv fu accusata dai fan di “tradimento” per essersi messa nelle mani di un compositore del paese responsabile dello sterminio di numerosi bosniaci durante la guerra dei Balcani.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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