Eurovision 2025: la Lettonia conferma la partecipazione

Recentemente, la Lettonia ha confermato la partecipazione all’Eurovision 2025 in Svizzera. La conferma arriva direttamente dall’emittente pubblica del Paese baltico, LTV, e suona come una boccata d’aria nella mente di molti.
Difatti, già quest’anno si vociferava di un possibile ritiro della Lettonia dall’Eurovision Song Contest, con una petizione lanciata su Manabalss.lv da Kristaps Bogdanović che ha raggiunto in pochi mesi 12.000 firme ed è stata sottoposta al Saeima, il Parlamento unicamerale della Lettonia.
Rimandiamo al link di cui sopra per il testo completo della petizione, ma in sintesi la richiesta al Saeima era di far ritirare la Lettonia dall’Eurovision Song Contest a causa di “scarsa reputazione dell’immagine del Paese” e di ricollocare i fondi necessari alla partecipazione (e dunque anche la tassa d’iscrizione di LTV) per finanziare e promuovere lo sport, in particolare gli sport invernali come il biathlon ed il basket (basti solo pensare che la nazionale lettone maschile è secondo la FIBA l’ottavo team migliore al mondo ed il quarto in Europa dietro Spagna, Germania e Serbia).
La proposta è stata sottoposta al giudizio del sopracitato Parlamento lettone il quale lo scorso 26 giugno ha respinto la petizione sebbene esso sia stato fortemente diviso al suo interno, con 32 voti a favore, 24 contro e 31 astensioni. In merito a ciò il Direttore di Programmazione di LTV Jana Semjonova ha sostenuto quanto sia importante per la Lettonia la promozione della propria musica tramite l’Eurovision Song Contest e di come oltre ad una vetrina espositiva notevole per gli artisti sia anche un buon tornaconto nelle casse della televisione pubblica, in particolare quest’anno quando oltre 252.000 persone hanno seguito la finale dall’emittente pubblica con oltre 55.000 voti inviati.
Inoltre è stato rivelato che per l’organizzazione del Supernova, la selezione nazionale per l’Eurovision, sono stati spesi 190 mila euro, cui si aggiungono 170.000 euro di tassa di partecipazione. Il Supernova dovrebbe ritornare come selezione anche per il prossimo anno anche in seguito agli ottimi ascolti che annualmente realizza in patria, il bando per l’iscrizione verrà reso noto solo più in là.
La Lettonia verso l’Eurovision 2025
Dopo un inizio col botto all’alba del terzo millennio, segnato da un terzo posto nel 2000 con la popolarissima band Brainstorm (nota in Lettonia con il nome di Prāta Vētra) e vincendo a gran sorpresa nel 2002 con Marie N ed il brano “I wanna”, da diversi anni la Lettonia vive una vita difficile all’Eurovision Song Contest.
Infatti dal 2009 al 2023 la Repubblica baltica è riuscita a qualificarsi soltanto due volte per la finale, nel 2015 chiudendo sesta con Aminata Savadogo e l’anno dopo chiudendo al quindicesimo posto con Justs ed il brano “Heartbeat” (anch’esso scritto da Aminata).
All’Eurovision 2024 è stato Dons a rappresentare la Lettonia, artista numero uno in patria, e nonostante le agenzie di scommesse dessero il suo percorso come quasi sicuramente concluso in semifinale, l’eccellente performance di “Hollow” alla Malmö Arena ha fatto ricredere in molti portando il Paese baltico ad un’insperata qualificazione dopo anni di eliminazioni in semifinale.
Durante la Finale, nonostante le iniziali intenzioni di eseguire parte della canzone in lettone (versione originale del brano eurovisivo), alla fine Dons opta per cantare tutto quanto in inglese, piazzandosi ad un dignitoso 16° posto con 64 punti e l’orgoglio di aver portato il Paese “dalla forma di una farfalla” in Finale dopo tanti anni.
L’Eurovision 2025 si terrà in Svizzera dopo 36 anni dall’ultima volta ed a quasi 70 anni dalla prima storica edizione a Lugano, in quel Teatro Kursaal dove tutto ebbe inizio. A riuscire nell’impresa è stato Nemo Mettler, giovane rapper di Biel che ha sbaragliato la concorrenza con “The code”, diventando il primo vincitore non binario dell’Eurovision Song Contest ma anche il primo vincitore a non essere arrivato sul podio del televoto (arrivando quinto con 226 punti, dietro Francia, Ucraina, Israele e Croazia).
La decisione finale sulla città ospitante dovrebbe essere presa tra fine agosto ed inizio settembre, le candidate sono quattro ovvero Berna, Ginevra, Basilea e Zurigo, con le ultime due che formalmente sembrano le più papabili per ospitare anche in base a quanto hanno offerto sul piatto delle trattative.
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