Niente Eurovision 2025 per il Kosovo: adesione all’EBU ancora rigettata

RTk Kosovo

Non che ci fossero grossi dubbi, ma EBU ha confermato quello che era già proababile: nonostante le false speranze di RTK, il Kosovo non sarà allineato al via dell’Eurovision 2025. Il motivo è ovviamente che la domanda di adesione ad EBU è stata nuovamente rigettata.

In uno statement pubblicato su X. RTK parla di “doppio standard” applicato al Kosovo rispetto all’Australia, che è invitata ogni anno dal consorzio, ma la motivazione del rigetto della domanda di adesione sta tutta in quelle motivazioni politiche a cui fanno riferimento: al contrario, per esempio, del Comitato Olimpico Internazionale o della Fifa, il massimo organismo del calcio, EBU richiede il pieno riconoscimento internazionale del Paese e questo non vale per il Kosovo. La repubblica a maggioranza albanese, autoproclamatasi indipendente dalla Serbia nel 2008, è infatti riconosciuta per ora soltanto da 104 Paesi aderenti all’Onu.

Ma soprattutto, ed è questo forse il punto più delicato, non è riconosciuto da alcuni Paesi dell’Unione Europea e dell’Europa in generale: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Georgia, Grecia, Moldova, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna e Ucraina, oltre alla Serbia ovviamente, che la considera a tutti gli effetti ancora una sua provincia e che nell’ultimo bilaterale sotto l’egida della Ue ha accettato solamente la tutela delle minoranze e la libera circolazione delle targhe, confermando però che in nessun caso riconoscerà uno stato denominato Kosovo.

Come si vede, fra i Paesi che non riconoscono il Kosovo ci sono tutti quelli alle prese con istanze separatiste o col mancato riconoscimento di altri territori: Baschi e Catalani per la Spagna, che come è noto non riconosce nemmeno Gibilterra; Transnistria per la Moldova; le repubbliche russofone per Georgia e Ucraina; Cipro Nord per Cipro e Grecia; il fu Artsaksh per armeni e azeri; i serbi di Bosnia per la Bosnia-Erzegovina, oltre a Paesi alle prese con minoranze tumultuose come Slovacchia, Russia e Bielorussia.

Dunque non è vero che il Kosovo soddisfa tutti i requisiti: gli manca appunto il pieno riconoscimento internazionale.

Si tratta di una situazione del tutto uguale, per esempio alla Palestina, che si vide rigettare la richiesta di adesione ad EBU nel 2007. Mentre altre realtà come la Catalogna (attraverso la Forta, il consorzio delle tv pubbliche delle varie comunità autonome) o le Isole Far Øer sono state respinte perchè non autonome.

Di fronte a questa situazione, come si vede, appare difficilissima, per non dire improbabile anche soltanto un invito di RTK all’Eurovision. La situazione con l’Australia non è infatti la stessa, perchè SBS è membro associato di EBU che quindi ha deciso di invitarla. RTK e Kosovo hanno attualmente un accordo speciale con l’EBU che consente alla tv di godere della ritrasmissione del programmi del consorzio, ma questo non consente loro di richiedere la partecipazione dell’Eurovision allo stesso modo delle emittenti membri proprio perchè manca anche la sola associazione formale al consorzio, al momento impossibile.

L’altro Festivali I Kengës

Intanto, RTL è pronto per mandare in onda la seconda edizione del suo Festivali i Kenges, andata in scena per la prima volta nei mesi scorsi in una vecchia struttura recuperata dalla guerra del Kosovo.

La prima edizione della rassegna, peraltro, è stata vinta da La Fazani con un brano dal titolo “Oj Kosovë” il cui testo recita:

Anche se non posso andare all’Eurovision, ti amo Kosovo / Quanto sei bello Kosovo, combattiamo per te.

Sarà quindi interessante in questo senso vedere come andrà in scena la seconda edizione del concorso, che aveva visto la presenza in video del direttore generale di EBU, l’irlandese Noel Curran.

L’unica apparizione ufficiale di RTK in un evento EBU resta – e per ora resterà – quella di Tringa Hysa invitata dalla EBU all’edizione 2011 dello Eurovision Young Dancers, il soppresso concorso biennale dedicato ai ballerini.

I kosovari all’Eurovision

Il simbolo di questa vicenda è senz’altro la città di Kosovska Mitrovica, divisa in due fra Serbia e Kosovo ed il cui confine è militarizzato e pressochè invalicabile, controllato anche dai nostri Carabinieri.

Proprio da quella città, o meglio dalla parte serba di quella città viene una delle recenti partecipanti all’Eurovision ovvero Nevena Bozovic, in gara due volte per la Serbia (con le Moje 3 ed il brano “Ljubav je svuda” nel 2013  e da  sola con “Kruna” nel 2019).

L’Albania può contare su tre artisti kosovare, ovvero Rona Nishliu, in gara nel 2012 con “Suus” (quinta, tuttora il miglior risultato albanese),  Lindita Halimi in gara nel 2017 con “World” e appunto i citati Albina & Familia Kelmendi (2023). Ha inoltre per metà sangue kosovaro, etnia albanese, Gjon’s Tears, terzo per la Svizzera nel 2021 con “Tout l’univers”. Prima di loro, soltanto Snezana Stamenkovic, componente del trio Aska, in gara nel 1982 per la Jugoslavia con il brano “Halo, Halo”.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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