Junior Eurovision 2024: presentati slogan “Let’s Bloom” e palco

Mattina di annunci, quella legata allo Junior Eurovision 2024 che si terrà a Madrid il 16 Novembre. In particolare, il concorso si terrà alla Caja Magica, già molto nota nel tennis perché ospita annualmente il Mutua Madrid Open, un combinato Masters 1000 maschile e WTA 1000 femminile.

Junior Eurovision 2024: i Paesi in gara

In principio, sono arrivati i 17 Paesi partecipanti, che vengono di seguito riportati ulteriormente: Albania, Armenia, Cipro, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, San Marino, Spagna e Ucraina.

Junior Eurovision 2024: palco e logo

Si è poi avuta la presentazione del nuovo slogan, “Let’s Bloom”, che si può tradurre come “Fioriamo”. Un tema, questo, strettamente legato anche al palco, ma anche al concetto di crescita (non dimentichiamo che qui la partecipazione è riservata a bambini e ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni).

A tal proposito si è espressa Ana Maria Bordas, che ricopre il ruolo di Original Content Director alla RTVE ed è produttrice esecutiva dello JESC 2024:

Abbiamo pensato a un concetto che, prendendo come esempio la natura, possa influenzare l’idea di giovani artisti che crescono verso verso un futuro nel quale possono essere loro stessi ed esprimersi liberamente in un salutare, sicuro e diverso spazio. L’obiettivo è di camminare con loro nella loro crescita e nel loro sviluppo. In sintesi, per aiutarli a fiorire e progredire attraverso l’essere loro stessi.

Il concetto dei fiori e dello sbocciare viene dalla natura stessa, dove c’è davvero tanta diversità, e nella quale tutto è importante, armonioso e bello.

La Spagna ha ottenuto il diritto di ospitare lo Junior Eurovision 2024 dopo che la Francia, vincitrice del 2023, ha declinato una nuova edizione sul proprio suolo, che sarebbe stata la terza in quattro anni. Un evento con il marchio Eurovision torna nel Paese iberico dopo 45 anni dall’edizione dell’evento maggiore nel 1969, resa famosa dai quattro Paesi vincitori, diventati tali perché non veniva prevista l’ipotesi di una parità finale. Di lì in avanti fu prevista.