Junior Eurovision 2024: tutto pronto per affossare definitivamente l’evento?

junior eurovision 2024 madrid logo

Un evento già in difficoltà sul fronte degli ascolti globali, come lo Junior Eurovision, in questa edizione 2024 rischia di celebrare l’affossamento totale grazie ad una  decisione davvero incomprensibile, presa dagli organizzatori.

Perché parliamo di affossamento? Per un motivo molto semplice: RTVE (la tv pubblica spagnola che quest’anno organizza l’evento, ospitato a Madrid), in accordo con il gruppo direttivo dello Junior Eurovision, ha deciso di limitare in modo drastico la presenza dei media internazionali in loco.

Ufficialmente per mancanza di spazi idonei, è stato deciso che ogni tv/paese in gara in questa edizione (17 in totale, 16 escludendo la Spagna, che ospita lo Junior Eurovision) può portare al massimo due giornalisti per quanto riguarda i media tradizionali, mentre ZERO per quanto riguarda quelli che l’EBU definisce “Fan Community Media” (ovvero tutti quei siti web gestiti principalmente da fan dell’evento, che spaziano da blogger dell’ultima ora fino a realtà con milioni di lettori).

L’unica eccezione, riguarderà i fan spagnoli, molto numerosi (possiamo dirlo, anche molto “rumorosi”) e con un grande seguito online, a cui RTVE non poteva dire di no.

Scelta incomprensibile e illogica, perché tra le altre cose, come si fa a mettere sullo stesso piano un paese come l’Italia o la Francia o la Polonia, con Malta, Cipro o l’Irlanda, con numero di abitanti e potenziali spettatori molto diversi tra loro e quindi associare lo stesso identico numero di pass per i giornalisti (due pass dati all’Italia come due sono quelli dati a Malta, giusto per fare un esempio)? Non ha davvero un senso logico.

Questo porterà inevitabilmente ad una ridotta copertura mediatica dello Junior Eurovision, già spesso snobbato dai principali media tradizionali (quotidiani, settimanali, mensili, radio etc), lasciando la promozione dell’evento alle sole tv che lo trasmettono e, forse, al lavoro di diverse testate online gestite da fan.

I giornalisti non potranno inoltre assistere alle prove, salvo abbiano un biglietto per la serata di venerdi 15, quella delle prove generali. Ulteriori limitazioni sono state date per le interviste, che potranno essere svolte solo all’interno del Press Center (o in alternativa solo online) e ad ogni tv viene data la libertà di rifiutare qualsiasi richiesta di intervista (e su questo, tutto legittimo, sia chiaro).

Aggiungiamoci anche un diverso orario di trasmissione (dalle 18 alle 20:30 circa, sovrapponendosi tra l’altro all’informazione dei telegiornali in diversi paesi, Italia in primis), dunque la combo perfetta per dare il colpo di grazia allo Junior Eurovision Song Contest.

Nello specifico degli ascolti, andando a vedere i dati degli ultimi 5 anni, il calo è evidente e continuo (con l’unica eccezione del 2022): una media di 11,6 milioni di telespettatori nel 2019, 8,9 milioni nel 2020, 7,5 milioni nel 2021, 7,9 milioni nel 2022 e soli 6,4 milioni lo scorso anno.

Siamo sicuri che la Spagna, o meglio RTVE, non sia davvero riuscita a trovare una soluzione per ospitare un numero maggiore di giornalisti in loco, con due ulteriori campi coperti disponibili all’interno dello stesso complesso – la Caja Mágica – dove si terrà l’evento? Che sia una prova generale, per poi utilizzare lo stesso schema anche all’Eurovision? O si vuole davvero dare il colpo di grazia allo Junior Eurovision, per chiuderlo e giustificare la decisione con il continuo calo di ascolti?

Ai posteri l’ardua sentenza, augurandoci ovviamente che il 16 novembre saranno in tanti a seguire la diretta tv da Madrid…

Noi ci saremo, seguiremo l’evento – anche live – e non mancheremo di tenervi informati, come facciamo da oltre 11 anni a questa parte, dall’esordio in gara di San Marino nel 2013 e quello dell’Italia nel 2014, ad oggi (pur con tutti i nuovi limiti della situazione appena descritta).


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