Eurovision 2025, il Regno Unito affida la scelta della entry al manager di Sam Ryder
Il Regno Unito rilancia e annuncia i piani di selezione per la entry e l’artista che rappresenteranno al BBC all’Eurovision 2025, in programma dal 13 al 17 Maggio prossimi alla Sankt Jakobshalle di Basilea in Svizzera, dopo il successo di Nemo e “The Code” a Malmö.
La scelta è affidata ad un nome prominente della scena musicale britannica come David May che lavorerà insieme ad Andrew Cartmell, produttore esecutivo degli BBC Studios North. Il processo coinvolgerà oltrechè autori ed editori anche BBC Music e BBC Introducing, il dipartimento della radiotv britannica specializzato nella ricerca e promozione dei nuovi talenti. Quest’ultimo fu il promotore della entry per l’Eurovision 2014 ovvero Molly Smitten Downes, poi diciassettesima a Copenaghen con “Children of the Universe”
May è l’uomo che nel 2022 ha contribuito, lavorando al fianco della BBC, al secondo posto di Sam Ryder e della sua “Spaceman”: è infatti il manager dell’artista britannico.
Già cantautore, May è oggi un manager di successo con oltre 200 milioni di streaming dei brani da lui scritti o prodotti, oltre alla sequela di risultati raggiunti con Sam Ryder. Fra i nomi con cui ha collaborato ci sono Pitbull, Snoop Dogg, Lil Wayne, Zedd, Bruno Mars, Akon e FloRida.
Le dichiarazioni
David May, dopo l’annuncio della BBC dichiara:
“Sono entusiasta di lavorare con BBC Studios e la BBC in questo percorso. Stiamo cercando un talento e una canzone che incarni l’essenza della musica britannica. Vogliamo collaborare con una entry autentica cheabbia una storia genuina e sincera da raccontare, un timbro ed una tonalità ineguagliabili. In definitiva stiamo cercando una potente performance di tre minuti che risuoni e che conquisti il pubblico in tutta Europa e oltre”
Gli fa eco Andrew Cartmell, responsabile della delegazione dell’Eurovision per il Regno Unito:
David May ha giocato un ruolo importante nel successo di Sam Ryder nel 2022, e sono entusiasta di poter lavorare di nuovo insieme. May ha una vasta esperienza nel settore, una reale comprensione di come funziona l’Eurovision e una determinazione, insieme alla BBC e ai BBC Studios per raggiungere un alto piazzamento a maggio del prossimo anno”.
Kalpna Patel-Knight, Head of Entertainment della BBC, aggiunge:
David May sa esattamente cosa vuol dire conquistare il successo discografico e la classifica dell’Eurovision, quindi questa esperienza combinata con la sua profonda conoscenza della scena musicale britannica assicura che sia perfettamente in grado di collaborare con noi nella ricerca del nostro artista e della canzone per il 2025.
Il Regno Unito all’Eurovision
Presente ininterrottamente dalla seconda edizione del 1957 – dopo aver saltato la prima per concentrarsi sul nascente Festival of British Popular Songs, il Regno Unito vanta cinque vittorie: nel 1967 con l’iconica “Puppet on a string” di Sandie Shaw; nel 1969 (a pari merito con Francia, Spagna e Paesi Bassi) con “Boom bang a bang” di Lulu; nel 1976 con “Save your kisses for me” degli Brotherhood of Man ed infine con due canzoni che hanno segnato a loro modo la storia del concorso ovvero “Making your mind up” dei Bucks Fizz (1981), prima canzone con una coreografia a corredo a vincere il concorso e “Love shine a light” di Katrina & The Waves (1997), fra le canzoni simbolo e più amate dei fan.
Ma sono diversi anche i podi: ben 16 secondi posti e 3 secondi posti. Anche qui si rintracciano canzoni che hanno fatto la storia anche fuori dal concorso come “Congratulations” di Cliff Richard (seconda per un solo punto nel 1968), “Go” di Scott Fizgerald (battuta per un solo punto da Céline Dion nel 1988) e la citata “Spaceman”. Merita una citazione anche “Ooh ooh just a little bit” di Gina G (1996) che benchè solo ottava, sfiora il Grammy come miglior produzione dance.
Ma proprio Sam Ryder è stato l’unico lampo di luce di un ventennio disastroso che dal 2002 ad oggi ha portato in dote anche due zero (2003 con Jemini e 2021 con James Newman) e una lunga sequela di penultimi e ultimi posti. A David May il compito di fare la scelta giusta, capace di far rialzare la testa al Regno Unito, gigante della discografia mondiale ma con i piedi tremendamente d’argilla quando si parla di Eurovision.
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