Junior Eurovision 2024: i promossi e bocciati di questa edizione
Torna l’appuntamento con i “Promossi e Bocciati”, quello che ogni anno dedichiamo all’Eurovision Song Contest e dal 2023 anche allo Junior Eurovision, giunto alla decima partecipazione/trasmissione italiana (dal ritorno nel 2014 ad oggi, con la sola esclusione del 2020).
Con l’imparzialità che ormai ci contraddistingue, abbiamo raccolto le opinioni della nostra redazione sull’edizione 2024 dell’evento dedicato ai più piccoli, quest’anno ospitato alla Caja Mágica di Madrid.
Bocciata
La regia dell’evento. Se questa poteva essere considerata una prova “tecnica” per un futuro Eurovision in salsa spagnola, RTVE ha ancora molto su cui lavorare. Sono stati diversi gli errori segnalati durante le due ore di diretta, con telecamere e tecnici che sbucavano durante le esibizioni, inquadrature all’interno della Caja Mágica che riprendevano cose che non dovevano andare in onda in tv o, ancora, la grafica errata durante l’annuncio dei voti delle giurie (a seguire una galleria fotografica di quanto riportato).
Piccola curiosità a margine, nella diretta di sabato pomeriggio, non è andato in onda il previsto collegamento con Martin Österdahl (supervisore esecutivo di Eurovision e Junior Eurovision), fischiato durante le prove e le registrazioni del giorno precedente.
Promossa
La gestione della sala stampa, pubblico e artisti in loco. A detta dei nostri inviati presso la Caja Mágica di Madrid, personale sempre super disponibile a gestire tutte le esigenze e richieste di chi seguiva lo Junior Eurovision per le varie testate giornalistiche e online.
Tutto è filato liscio anche nella gestione del pubblico all’interno della struttura che ospitava l’evento e c’è stata grande attenzione da parte dello staff nei confronti dei ragazzi e bambini in gara (in primis nella gestione di conferenze ed interviste), cosa non scontata.
Promosso
Il nostro rappresentante Simone Grande. Nonostante in questo contesto evitiamo di dare giudizi sulle singole esibizioni (trattandosi di bambini o giovani ragazzi, che vanno tutelati il più possibile), Simone se l’è cavata egregiamente sul palco, ce l’ha messa tutta e ha fatto un’ottima performance, sicuramente penalizzato dal cantare per primo. Per chi volesse, ecco le nostre due interviste a Simone Grandi: una realizzata a Milano e una live da Madrid.
Promosso
Il conduttore/commentatore Rai, Mario Acampa. Non c’è molto da dire: come ormai ripetiamo da qualche anno, una garanzia alla guida dello Junior Eurovision, sempre ben preparato e capace di dettare i tempi, strettissimi, anche quando ha ospiti in studio che possono intervenire e commentare solo nei pochi secondi che passano tra una esibizione e l’altra.
Bocciato
Il pubblico all’interno della Caja Mágica. È stato davvero brutto sentire dei fischi durante le esibizioni (ben udibili sulla Georgia e Portogallo, ma anche in alcune fasi del voting). Impensabile che si possa arrivare a tanto ad un evento come lo Junior Eurovision. Sarà anche una gara, ma per i giovani e giovanissimi che salgono sul palco, l’emozione e la paura è già tanta con un pubblico che lo sostiene, figuriamoci se non è così.
Bocciata
La città di Madrid. Lo Junior Eurovision non sarà sicuramente paragonabile all’Eurovision Song Contest, ma dalla città che comunque ospitava l’evento dedicato ai più piccoli, ci si aspettava qualcosina di più. Grande promozione da parte de La1 (con molti spot tv a sostegno) ma in giro per Madrid non c’era mezzo cartellone che sponsorizzasse lo Junior Eurovision, neanche nelle vicinanze della Caja Mágica. Peccato.
Bocciata
La gestione dei pass per i media. Come spiegato lo scorso settembre, RTVE (la tv pubblica spagnola che quest’anno ha organizza l’evento a Madrid), in accordo con il gruppo direttivo dello Junior Eurovision, ha limitato in modo drastico la presenza dei media internazionali in loco allo Junior Eurovision (2 pass per ogni Paese, indistintamente che si tratti di Italia, Francia o realtà più piccole come Cipro o Malta e che si scriva per una grande o piccola testata giornalistica).
Tutto questo, ufficialmente per mancanza di spazi e per tutelare i giovani partecipanti, ha portato inevitabilmente ad una minore copertura mediatica (molto evidente anche in Italia) e al sospetto che sia solo una prova generale da parte dell’EBU per valutare la stessa strategia anche a Basilea al prossimo Eurovision Song Contest. Se sarà così o meno, lo scopriremo solo nei prossimi mesi.
Chiudiamo questo nostro speciale approfondimento con una piccola nota a margine, segnalando la grande disponibilità verso tutti, giornalisti e fan, sia fuori che all’interno dell’arena, da parte delle delegazioni e dei partecipanti di Italia, San Marino e in particolare dell’Ucraina. Una cosa tutt’altro che scontata in certi eventi.
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