Sanremo 2025, il riassunto dei preascolti: due in fuga ma non quelli coi pezzi migliori

Come ogni anno la Rai ha organizzato i preascolti delle 30 canzoni in gara nella categoria principale del Festival di Sanremo 2025 ad una cerchia ristretta di giornalisti e operatori dell’informazione, nelle due sedi di Roma e Milano. Noi come sempre abbiamo raccolto i giudizi numerici delle principali testate, insieme alle varie recensioni, al fine di disegnare un quadro dei brani che andremo ad ascoltare il prossimo febbraio.
Abbiamo selezionato 30 testate, dando la precedenza alle maggiori per importanza o perchè rappresentative di un settore, dovendo però escluderne comunque alcune (come per esempio Fanpage, Tv Sorrisi e Canzoni, Avvenire, RTL, TV Blog, Radio Italia e Rockol) che pure avrebbero meritato di stare qui per diffusione ma che non avendo espresso giudizi o valutazioni di merito non possono essere ricompresi in questo spazio.
Dunque abbiamo selezionato i quotidiani: Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, Libero, Il Messaggero, Il Mattino, QN (dorso nazionale di Giorno-Resto del Carlino-La Nazione), Il Riformista, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Leggo, Il Fatto Quotidiano, Today e Open, Huffington Post, l’agenzia Ansa; Sky Tg24, Vanity Fair, le riviste femminili Amica e Io Donna; Gay.it, Panorama; Wired, le riviste di settore AllMusicItalia, Recensiamo Musica, Il Giornale della Musica e Faremusic.
Ne esce un quadro con due nomi in fuga: Achille Lauro e Olly, ma i brano migliori sono quelli di Brunori SAS, Simone Cristicchi e Lucio Corsi, con giorgia Subito dietro. Molto divisivo Tony Effe, mentre all’ultimo posto c’è Marcella Bella.
Brunori SAS-L’albero delle noci. VOTO MEDIO 7.29
Etichetta: Island Records gruppo Universal
Testo: Brunori Sas
Musica: Brunori Sas, Riccardo Sinigaglia
Per la stampa è suo il brano migliore, anche se più che alla vittoria, è opinione comune che possa vincere il premio della critica. Delicata poesia in musica per la figlia diventata grande troppo in fretta per il padre: “Sono passati veloci questi anni feroci / e nel mio cuore di padre il desiderio adesso si è chiuso a chiave / e tu sei stata bravissima all’esame di maturità / ad unire i punti fra la mia bocca e la verità”
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola VOTO MEDIO 7.22
Etichetta: Sony Music
Testo: Simone Cristicchi, Nicola Brunialti
Musica: Simone Cristicchi, Amara
Racconta il delicato rapporto fra un figlio e la madre che affetta da demenza senile è come se tornasse bambina. Non è chiaro se sia una storia autobiografica. Cristicchi non cambia, sai quello che ti aspetti quindi piace o non piace. Anche in questo caso
Lucio Corsi – Volevo essere un duro. VOTO MEDIO 7.21
Etichetta: Sugar Music
Testo e musica: Lucio Corsi, Tommaso Sabatini
Il cavallo di razza della Sugar Music arriva dalla Maremma e si prepara, probabilmente, a sconvolgere l’Ariston. Commento di uno dei giornalisti accreditati: “Il Premio Tenco dentro Sanremo”. “Volevo essere un duro che non gli importa del futuro, un robot, un lottatore di Sumo, uno spaccino in fuga da un cane lupo alla stazione di Bolo”
Giorgia-La cura per me. VOTO MEDIO 7.17
Etichetta: Dischi di Cioccolata, distribuzione Sony
Testo e musica: Blanco
I voti non così alti per Giorgia (ci sono un 9 e un 9.5 ma anche troppi 6 per l’artista) sono la prima sorpresa dei preascolti. Colpa forse del fatto che la ballad è scritta da Blanco, non proprio Mogol insomma. Prevale il rispetto per l’artista, che sicuramente farà salire le quotazioni del suo pezzo sul palco. Non manca chi comunque la considera possibile vincitrice.
Achille Lauro- Incoscienti giovani. VOTO MEDIO 6.98
Etichetta: Warner Music
Testo: Achille Lauro
Musica: Simon Pietro Manzari, Matteo Ciceroni
Il grande favorito è lui, nonostante un voto medio non altissimo condizionato da qualche picco verso il basso. L’opinione comune è che il cantautore romano venga a raccogliere all’Ariston i successi di “Amore disperato”. Testo sembra pieno di citazioni, musica coinvolgente in stile Achille Lauro.
Joan Thiele-Eco. VOTO MEDIO 6.98
Etichetta: Sony Music
Testo: Joan Thiele
Musiche: Joan Thiele, Federica Abbate, Mace, Emanuele Triglia
Sfumature western, spari compresi, per il debutto sanremese per la cantatutrice gardesana. Testo rivolto al fratello e ritornello molto forte per “l’unica canzone del festival non allineata all’industria e alle tecniche di confezionamento dei brani di Sanremo”. Echi di Mina nell’interpretazione.
Shablo ft Guè, Tormento e Joshua- La mia parola. VOTO 6.92
Etichetta: Island Record/Universal
Testo: Tormento, Joshua, Guè, Edoardo Medici
Musiche: Shablo, Conocchia Ernesto, Faraone Vincenzo Luca, Lamanna Roberto
Se vi piace l’hip hop anni 90, a quanto sembra non resterete delusi da questo gruppetto di esimi esponenti della vecchia scuola. Un brano definito “anti Sanremo”, ma che promette di far ballare l’Ariston. Nelle recensioni sono fra i pochissimi a non aver ricevuto alcun voto negativo, anche se come suggerisce la media, non ci sono grossi picchi.
Willy Peyote- Grazie, ma no grazie VOTO MEDIO: 6.75
Etichetta: Universal
Testo: Willie Peyote, Raige
Musiche di: Daniel Gabriel Bestonzo, Atonino Luca Davide Romeo
Sono sufficienti alcune parti del testo per descrivere il brano: “Dovremmo organizzare una rimpatriata di classe: purtroppo ho un principio di lebbra, salutami tutti”. “Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze”. E ancora: “Quanto va di modo il vittimismo di chi attacca ma dice che si difende” e “C’hai provato anche più volte dei Jalisse ma l’insistenza non è mai così di classe”
Noemi- Se ti innamori muori VOTO MEDIO 6.67
Etichetta: Sony Music
Testo: Blanco, Mahmood
Musica: Michelangelo
Dardust alla produzione per questo pezzo, una ballata che si gioverà molto dell’orchestra dell’Ariston. C’è un 10 fra i voti, ma in generale le valutazioni sono fra il 6 e il 7, a testimonianza del fatto che probabilmente la differenza la farà l’interpretazione della rossa romana.
Massimo Ranieri- Tra le mani un cuore. VOTO MEDIO 6.63
Etichetta: Ada Music, gruppo Warner
Testo: Tiziano Ferro, Nek, Giulia Anania, Marta Venturini
Musica: Tiziano Ferro, Nek, Giulia Anania, Marta Venturini
Come e più che per Giorgia, nelle valutazioni di questo pezzo prevale il rispetto per l’artista e per le firme (Nek e Tiziano Ferro), ma il giudizio abbastanza unanime è che non sia fra le cose migliori cantate da Ranieri, soprattutto all’Ariston. C’è un sassofono nel ritornello.
Coma_Cose- Cuoricini. VOTO MEDIO 6.56
Etichetta: Asia Fake, distribuzione Sony Music
Testo: Coma_Cose
Musica: Coma_Cose, Antonio Filippelli
“I nuovi Al Bano e Romina” (così vengono definiti), cantano il rapporto di coppia 2.0: “Un divano e due telefoni, la tomba dell’amore”. I Coma_Cose che fanno la Rappresentante di Lista, che fanno i Ricchi e Poveri. Forse è per questo che ci sono troppi voti bassi. Comunque sarà un tormentone.
Olly- Balorda nostalgia. VOTO MEDIO 6.50
Etichetta: Epic Records, distribuzione Sony
Testo: Olly
Musica: JVLI, Olly, Pierfrancesco Pasini
L’altro grande favorito per la vittoria finale, non solo perché è della stessa scuderia di Angelina Mango. In realtà però il brano divide moltissimo. Per dare un’idea, il range di voti va dal 3 all’8.5. Ballata che per alcuni lo renderà “il nuovo Tananai”, per altri è “un Pop alla Pupo travestito da urban”.
The Kolors-Tu con chi fai l’amore. VOTO MEDIO 6.40
Etichetta: Warner
Testo: Calcutta, Stash, Davide Petrella
Musica: Calcutta, Davide Petrella, Stefano Tognini
The Kolors che fanno una cover di Raffaella Carrà. Anche se a giudicare dal testo: (“Tu con chi fai l’amore/ E perché/ Sale come un ascensore”), la citazione più immediata è quella de “L’ascensore” di Ambra Angiolini. Tormentone, ma il fatto che ripetano loro stessi non aiuta le valutazioni
Rocco Hunt: Mille vot’ ancora. VOTO MEDIO 6.40
Etichetta: Epic Records/Sony Music.
Testo: Rocco Hunt
Musica: Davide Simonetta, Zef, Paolo Antonacci, Kende, Marco Salvaderi, Lorenzo Santarelli
Tutti i possibili stereotipi su Napoli e i soliti riferimenti alla mamma, al caffè, al volemose bene. Come scrive una recensione: “Il mondo dell’hip hop è cambiato, lui è rimasto fermo”. Esattamente al Rocco Hunt di “Nu jurno buono”. Secondo alcuni, Rocco Hunt è un Geolier che non ce l’ha fatta.
Elodie- Dimenticarsi alle 7 – VOTO MEDIO 6.20
Etichetta: Island Records/Universal Music
Testo: Elodie, Davide Petrella, Davide Simonetta
Musiche di: Davide Petrella, Davide Simonetta
Anche qui giudizi molto divisi, anche perché Elodie si affida al collaudato duo autore di metà dei brani del pop contemporaneo italiano, quindi non è che c’è da attendersi guizzi. Si va dal 10 al 4 nel range di voti e la sensazione media è di una nuova occasione mancata.
Francesca Michielin- Fango in Paradiso: VOTO MEDIO 6.18
Etichetta: Columbia Music/Sony
Testo:Francesca Michielin, Davide Simonetta, Alessandro Raina
Musica: Francesca Michielin, Davide Simonetta, Alessandro Raina
Brano molto classico per la cantautrice veneta, che si dice potrebbe esaltarne la vocalità, ma le valutazioni in realtà sono piuttosto basse: parecchie insufficienze, pochissimi voti sopra il 6.5. La sensazione di molti è che sia l’occasione mancata per un salto di qualità.
Gaia-Chiamo io chiami tu. VOTO MEDIO 6.10
Etichetta: Sony
Testo: Gaia, Davide Petrella
Musica: Davide Petrella, Stefano Tognini
Gaia si candida ad un tormentone estivo, su questo c’è una certa unanimità nei giudizi. Però le valutazioni ed i giudizi dicono che appunto, non la canzone non va oltre la leggerezza e che Gaia non convince
Francesco Gabbani- Viva la vita. VOTO MEDIO 6.08
Etichetta: BMG
Testi: Luigi De Crescenzo, Francesco Gabbani, Claudio Gabelloni, Andrea Vittori
Musica: Luigi De Crescenzo, Francesco Gabbani, Davide Simonetta, Giuseppe Zito
La seconda grande delusione dei preascolti è il cantante di Carrara, che non raccoglie assolutamente giudizi unanimi. Si va da “Gabbani è il Pelè del Festival, perché non sbaglia un pezzo” a “ Il giro intimista dell’inizio si apre quasi subito con un ritornello motivazione che mira al target “Signora di mezza età che legge Fabio Volo”.
Irama – Lentamente. VOTO MEDIO 6.08
Etichetta. Warner Music
Testo: Irama, Blanco
Musica: Irama, Blanco, Michelangelo
Irama che canta un pezzo di Blanco (una ballatona “tendente al piagnisteo”) come farebbe Blanco, ma con la voce di Irama. E ovviamente 12 quintali di autotune. Anche qui si va dal 3.5 al 9, quindi molto divisiva la gamma dei voti. “È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio”.
Tony Effe- Damme ‘na mano. VOTO MEDIO 6.01
Etichetta: Universal
Testo: Tony Effe e Luca Faraone
Musica: Drillionaire
A quanto sembra, sarà uno stornello romano, dedicato alla madre, che peraltro è citata nel testo: “Sono il classico uomo italiano, amo solo mia madre Annarita”. Alcuni giudizi: Califano con l’autotune, Lando Fiorini autotunizzato, Califano comprato su Internet, Califano si rivolta nel loculo. Ma soprattutto: “Ascoltarlo dopo i 12 anni provoca l’acufene: la differenza che c’è fra lui e un cantante è quella fra il presidente Usa e Forrest Gump”. Amen.
Serena Brancale- Anema e core. VOTO MEDIO 6
Etichetta: Isola degli Artisti, distribuzione Ada Music
Testi: Federica Abbate, Serena Brancale, Jacopo Angelo Ettorre;
Musica: Federica Abbate, Serena Brancale, Jacopo Angelo Ettorre, Manuel Finotti, Nicola Lazzarin.
Che il suo sound avrebbe diviso era ampiamente prevedibile, ma in realtà le valutazioni medie le fanno raggiungere la sufficienza stirata solo grazie ad un paio di picchi verso l’altro. In questo brano urban che mescola neomelodico e reggaeton “Ana Mena incontra “Sesso e samba” con una punta di electroswing alla pugliese”. Il sospetto è che non sia esattamente un complimento.
Fedez- Battito. VOTO MEDIO 5.98
Etichetta: Warner
Testo: Federica Abbate, Fedez, Alessandro La Cava
Musica: Federica Abbate, Fedez, Alessandro La Cava
Valga un giudizio per tutti: “Come era prevedibile, Fedez butta nel tritacarne mediatico di Sanremo un pezzo (autobiografico) che parla di depressione con la delicatezza di un intervento di Paolo Montero”. Quest’ultimo, per chi non lo conoscesse, era un difensore della Juventus di 25 anni fa celebre per le sue entrate killer sulle gambe degli avversari.
Bresh- La tana del granchio. VOTO MEDIO 5.93
Etichetta: Epic Records/Sony Music
Testo: Bresh
Musica: Bresh
Non un pezzo rap, come ci si attendere, bensì un brano cantautorale sulle fragilità maschili nel quale c’è dentro molta Genova, la sua città di origine. Media bassina, ma opinione unanime che il pezzo necessiti di ascolti supplementari.
Rkomi- Il ritmo delle cose. VOTO MEDIO 5.8
Etichetta: Universal
Testo: Jacopo Angelo Ettorre, Rkomi, Matteo Pierotti
Musica: Francesco Catitti, Jacopo Angelo Ettorre, Vincenzo Luca Faraone, Shablo
Rkomi non compare fra gli autori, questa è sicuramente una novità. Cassa dritta, ritornello che arriva subito ma brano che forse verrà penalizzato dall’orchestra. Nel complesso però voti bassi perché non è nulla che spicchi dalla media.
Modà- Non ti dimentico. VOTO MEDIO 5.68
Etichetta: Warner Music
Testo:Francesco ‘Kekko’ Silvestre
Musica: Francesco ‘Kekko’ Silvestre
Cosa attendersi dai Moda? Ecco, esattamente. Una valutazione su tutte: “I Modà hanno questa straordinaria capacità di riportarti una quindicina d’anni indietro. Peccato che parliamo del peggior periodo della storia del pop italiano, anche per colpa degli stessi Modà”.
Rose Villain- Fuorilegge. VOTO MEDIO 5.8
Etichetta: Warner Music
Testo di: Rose Villain
Musiche di: Rose Villain e Federica Abbate
Altro brano che punta dritto alle radio ma che – secondo un pensiero piuttosto uniforme – è molto più debole rispetto a “Click boom”. Rose Villain riesce “a infilare nel primo verso una percentuale di accenti spostati che neanche il Max Pezzali degli anni d’oro”
Sarah Toscano -Amarcord VOTO MEDIO 5.58
Etichetta: Warner
Testo: Federica Abbate, Jacopo Angelo Ettorre, Sarah Toscano
Musica: Merk & Kremont, Federica Abbate, Jacopo Angelo Ettorre, Leonardo Grillotti, Eugenio Davide Maimone
Una infornata delle firme migliori del pop italiano e una ragazza di 19 anni che – pur senza prendere mai una nota- ha vinto la peggior edizione di Amici di sempre per mancanza di avversari. Ci sono tutti gli ingredienti per fare la fine delle Lollipop o di Random.
Clara- Febbre. VOTO MEDIO 5.5
Etichetta: Waener Music
Testo: Madame, Jacopo Angelo Ettorre, Clara Soccini
Musiche: Federica Abbate, Dardust
Altro brano pensato solo ed esclusivamente per le radio, un buco col tunz tunz intorno. Per quasi tutti molto sotto i livelli di “Diamanti grezzi” che era una piccola perla. “Anche deludere è un abitudine”: è un verso della canzone ma anche uno dei giudizi.
Emis Killa- Demoni VOTO MEDIO 5.5
Etichetta: Sony Music
Testo: Emis Killa
Musiche di: Federica Abbate, Mattia Cerri, Nicola Lazzarin
L’unico vero brano trap del festival, portato in realtà da uno dei nomi maggiori dell’hip hop, all’esordio a Sanremo. Parla di degrado urbano e Fentanyl, ma in realtà i giudizi sono piuttosto bassi: è l’artista con più 4 e 4.5 di tutti, ben 6 su 30. Due terzi dei voti sono insufficienze.
Marcella Bella- Pelle diamante. VOTO MEDIO 5.43
Etchetta: BMG
Testo: Marcella Bella, Pasquale Mammaro, Marco Rettani, Senatore Cirenga;
Musica: Senatore Cirenga, Andrea Simoncini
Brano sull’autodeterminazione femminile, nel quale Marcella si dà della “stronza”. Voti molto bassi, per quasi tutti è un ritorno che non le rende giustizia e una produzione molto cringe. Un giudizio su tutti: “un po’ Loredana Berté, un po’ Donatella Rettore, un po’ Achille Lauro, il brano è gradevole. Solo che, purtroppo, Marcella Bella non è né Loredana Berté né Donatella Rettore, né, nemmeno, Achille Lauro”
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