Sanremo 2025: per accedere all’Eurovision non cambia nulla, tranne la scelta in caso di rinuncia

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Un aggiornamento del regolamento di Sanremo 2025, nello specifico del paragrafo dedicato all’Eurovision, ha dato vita a numerose riflessioni e incertezze da parte di appassionati e anche di alcuni addetti ai lavori. Analizziamo questa modifica e vediamo perché, sostanzialmente, non c’è nessuna grossa novità.

L’Artista vincitore del 75° Festival della Canzone Italiana sarà designato da RAI a rappresentare l’Italia all’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest (ESC). L’effettiva partecipazione all’ESC è comunque subordinata all’ammissione da parte di EBU – European Broadcasting Union, sulla base dei criteri indicati nelle Rules (disponibili per estratto sul sito web https://eurovision.tv/about/rules e separatamente trasmesse agli Artisti), tra cui anche quelli relativi ai testi delle canzoni.

E, fin qui, nulla di nuovo. Per partecipare all’Eurovision Song Contest bisogna accettarne il regolamento, e come ben sappiamo il modulo che gli artisti sono chiamati a firmare riguarda esattamente l’accettazione del regolamento e della cessione dei diritti di immagine nel periodo del concorso. Il discorso sui testi è noto già da tempo, e le modifiche che i Måneskin apportarono nel 2021 a “Zitti e Buoni” la dice lunga.

Gli Artisti interessati all’eventuale partecipazione all’ESC e le rispettive Case discografiche saranno tenuti a consegnare preventivamente a RAI – nelle tempistiche che saranno da quest’ultima indicate sulla base delle esigenze produttive della manifestazione – il modulo di accettazione alla partecipazione alla predetta manifestazione (fornito dall’Organizzazione del Festival) debitamente firmato.

Anche qui nulla di nuovo: dal 2015, senza alcuna interruzione, gli artisti devono firmare il modulo di accettazione entro una data limite (generalmente il giorno della finale del Festival di Sanremo, o almeno così era lo scorso anno) o, se non lo consegnano adeguatamente compilato e firmato entro tale data, la mancata consegna viene automaticamente considerata una rinuncia.

La sottoscrizione del modulo comporterà l’accettazione e l’impegno al rispetto sia delle previsioni contenute nel Code of Conduct sia delle indicazioni del Capo Delegazione adottate in base al Duty of Care Guidance (entrambi i citati documenti consultabili sul sito web https://eurovision.tv/about/rules), manlevando RAI da ogni eventuale danno che dovesse derivare dal loro mancato rispetto.

Anche in questo caso, sebbene nella precedente versione del regolamento questa parte fosse implicita, come è noto (o almeno dovrebbe esserlo) gli artisti che accettano di partecipare all’Eurovision, consegnando e firmando il modulo, si impegnano ad accettare il regolamento del concorso e si assumono la responsabilità in caso di violazione del regolamento o del codice di condotta, introdotto in vista dell’edizione di Basilea.

Nel caso in cui EBU non ammetta la partecipazione all’ESC dell’Artista vincitore del 75° Festival della Canzone Italiana, ovvero qualora l’Artista stesso non consegni il modulo di accettazione alla partecipazione nei tempi indicati, RAI designerà il rappresentante dell’Italia all’ESC secondo l’ordine della classifica finale del Festival della Canzone Italiana, senza che il suddetto Artista o la sua Casa discografica abbiano nulla a pretendere.

La vera e unica novità la troviamo in questo passaggio: se prima si parlava di non ben specificati criteri insindacabili per la selezione in caso di rinuncia o mancata partecipazione al concorso da parte del vincitore di Sanremo, adesso il metodo di selezione viene reso noto e sarà sempre la classifica del Festival della Canzone Italiana. Anche se per dirla tutta il precedente del 2016, con la designazione di Francesca Michielin al posto degli Stadio, vincitori di quell’edizione, parla chiaro.

In pratica, con questa integrazione al regolamento del Festival di Sanremo, si rende noto quanto era (o almeno sarebbe dovuto essere) chiaro sin dall’inizio: che l’Eurovision ha un regolamento e un codice di condotta, varati dall’EBU, e vanno accettati per partecipare al concorso.

Inutile dire che gli artisti interessati a partecipare all’Eurovision Song Contest sono a conoscenza del limite di 3 minuti a canzone, come è sempre stato da quando Sanremo è la nostra selezione nazionale (dal 2015), per cui sono a conoscenza di dover tagliare la loro canzone se superiore a quella durata.

Il regolamento di Sanremo, quest’anno, impone una durata massima di 3 minuti e 30 secondi per i brani: tagliare fuori tutti gli artisti che rispettano il regolamento della kermesse ma hanno brani troppo lunghi per l’Eurovision sarebbe un controsenso sotto ogni punto di vista. D’altronde, se negli anni passati i nostri portacolori hanno accettato di tagliare o modificare la loro canzone per adattarla al regolamento dell’ESC, perché dovrebbe andare diversamente quest’anno?


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