Eurovision 2025: Klavdia sarà la rappresentante della Grecia

Poco fa si è conclusa Ethnikos Telikos, la selezione nazionale della Grecia per l’Eurovision 2025 (la prima dal 2017), che ha visto trionfare Klavdia con il brano “Asteromata”.
La vittoria è stata determinata al 50% dalle giurie (in cui c’era anche Simona Martorelli, produttrice esecutiva dell’Eurovision 2022 a Torino) ed al 50% dal televoto greco. Dopo la proclamazione della vincitrice è stata resa nota la classifica per intero, come segue:
- Klavdia – 44 punti
- Evangelia – 42 punti
- Barbz – 30 punti
- Dinamiss – 24 punti
- Xannova Xan – 20 punti
- Kostas Ageris – 18 punti
- Rikki – 14 punti
- Konstantinos Christoforou & Kostas Karafotis – 13 punti
- Thanos Lambrou – 12 punti
- Georgina Kalas & John Vlaseros – 8 punti
- Andy Nicolas – 8 punti
- Nafsica – 0 punti
La serata è stata aperta da Marina Satti, rappresentante greca nel 2024 con “Zari”, ed è stata presentata da Helena Paparizou e Sakis Rouvas, entrambi rappresentanti ed ormai volti noti della televisione greca. L’interval act è stato un ripercorrere della storia e dei successi della Grecia dal 2000 in poi, cui si è aggiunta una performance di Theo Evans, rappresentante cipriota all’Eurovision 2025, in “Fuego” di Eleni Foureira in una versione rivisitata.
Klavdia Papadopoulou, nota con il solo nome di battesimo, è salita alla ribalta durante l’edizione 2018 di The Voice of Greece in cui era nel team di Helena Paparizou. Nel 2020 il suo brano “Lonely heart” raggiunge una discreta notorietà e le assicura un contratto con la Panik Records, l’etichetta più importante di tutta l’area ellenica (basti pensare che è la stessa etichetta di Eleni Foureira, Elena Tsagkrinou e tanti altri).
Il brano, tradotto come “Occhi di stelle”, è ispirato nelle parole al genocidio dei Greci nel Ponto per mano dei turchi dell’Impero Ottomano tra il 1914 ed il 1923. Sarà sicuramente motivo di discussione, dal momento che è un atto che il popolo turco tutt’ora rinnega, esattamente come per il genocidio armeno del 1915. Tema peraltro già trattato all’Eurovision nel 2016 dagli Argo con “Utopian land”.
Vale la pena notare come nessuno dei quattro brani scelti finora per l’Eurovision 2025 sia in inglese, è un curioso trend che sta prendendo man mano piede nelle selezioni e chissà se aumenteranno i brani in lingua in quest’edizione, dopo che la finale del 2024 è stata la prima dal 1998 in cui i brani in lingua superavano quelli in inglese.
La Grecia verso l’Eurovision 2025
Con quasi 50 partecipazioni, la Grecia è uno dei Paesi che ha colto l’Eurovision Song Contest non solo come gara di canzoni, ma anche come un’occasione per mostrare il suo immenso patrimonio culturale. Ha ottenuto diversi risultati di rispetto prima degli anni 2000, senza però mai arrivare al podio, per cui bisognerà aspettare il 2001 con gli Antique ed il brano bilingue “Die for you”.
È da quest’anno che inizia la grande ascesa della Grecia all’Eurovision, arrivando ad un record che tutt’ora è imbattuto di otto top 9 raggiunte consecutivamente dal 2004 al 2011, contando anche una storica vittoria nel 2005 con la sopracitata Helena Paparizou ed il brano “My number one”, eletto nello stesso anno come quarto brano più iconico dell’Eurovision durante la serata “Congratulations: 50 years of Eurovision” organizzata per il mezzo secolo della manifestazione europea.
All’Eurovision 2024 la rappresentante designata per la Grecia è stata Marina Satti, nome di punta dell’industria greca, con il brano “Zari”. Pur chiudendo soltanto all’undicesimo posto (con top 10 al televoto), il brano ha incontrato un’accoglienza mai vista per un brano eurovisivo greco in patria, arrivando a certificare un disco di diamante (pari a 10 milioni di streaming in Grecia) ed eguagliando Loreen che certificò diamante in Francia con “Tattoo”. E si potrebbe dire, in qualche modo, che anche in Italia il brano di Marina Satti ha avuto una certa eco…
Chi succederà a Marina Satti e rappresenterà la Grecia all’Eurovision 2025? Riuscirà a migliorare l’undicesimo posto raggiunto a Malmö?
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