Sanremo 2025: Noa e Mira Awad nella prima serata. Il ricordo di Eurovision 2009

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Ci sarà un altro momento che porterà obbligatoriamente a parlare di Eurovision all’interno del Festival di Sanremo 2025.

All’edizione delle 13:30 del TG1, infatti, è arrivata l’ufficialità di una notizia che circolava già da ieri: nel corso della prima serata (martedì 11 febbraio) Noa e Mira Awad saranno ospiti. I loro nomi sono uniti da più di vent’anni a livello artistico, come vedremo tra poco.

Noa e Mira Awad: Eurovision, ma non solo

Il punto più alto della loro collaborazione artistica, se non altro a livello di popolarità, è risultato quello dell’Eurovision 2009, tenutosi a Mosca. In quell’occasione, per la verità, la canzone scelta avrebbe potuto non essere “There must be another way”, dal momento che al Kdam le canzoni proposte furono quattro: oltre a questa, c’erano “Will you dance with me“, “Faith in the light” e “Second Chance“, tutte scritte da Noa, Mira Awad e Gil Dor.

La copertura mediatica della situazione non fu piccola, se non altro perché Noa è una delle cantanti israeliane più note non solo in Israele, ma nel mondo, e Mira Awad è diventata la prima cantante arabo-israeliana (e si è sempre identificata come di nazionalità palestinese e cittadinanza israeliana) a rappresentare il Paese nella manifestazione.

Tuttavia, la canzone non fece più del 16° posto: nel primo anno del ritorno della combinazione televoto-giurie (ma non con il regolamento vigente dal 2016: al tempo giurie e televoto portavano a un unico set da 1 a 12 punti) il televoto le vide ultime e la votazione delle giurie al nono posto. Nel complesso, 53 punti.

Ma la loro collaborazione artistica dura fin dal 2002, cioè da quando eseguirono assieme la cover di “We can work it out” dei Beatles. Nel tempo non hanno mai smesso di collaborare, tant’è che sono state anche in concerto a Bologna molto di recente (alla fine dello scorso settembre).

Le posizioni di Noa e Mira Awad

Più in generale, Noa avversa da tanti anni tutto quel che vuol dire spirale di violenza che circola attorno a qualunque tentativo di formare un processo di pace tra Israele e Palestina.

Favorevole alla soluzione dei due Stati, estremamente critica (per non dir di peggio) contro i governi Netanyahu succedutisi negli ultimi quasi 30 anni, nonché segnata dall’aver cantato all’ultimo comizio di Yithzak Rabin pochi minuti prima del suo assassinio, ha in più di un’occasione espresso solidarietà per la situazione dei palestinesi nella Striscia di Gaza.

Chiaramente su posizioni non propriamente dissimili Mira Awad, che è anche lei impegnata da vari lustri nell’attivismo. Intervistata da El Pais nel finale di 2023, non fu tenera per nulla nei confronti di Hamas, esprimendo però allo stesso tempo la paura di ciò che stava avvenendo e sarebbe avvenuto.

Ricevette una domanda che suonava così: “Avevi cantato all’Eurovision 2009, dopo un’altra offensiva a Gaza. Lo rifaresti quest’anno?”. Risposta:

Nel 2009 ho provato ad aprire una porta, ma nulla è cambiato. Ero molto motivata, anche sacrificando me stessa, per realizzare il cambiamento. Rappresentare Israele a quel tempo era molto duro e l’ambiente era difficile. Ci sono però passata perché pensavo, anche in tutta la difficoltà, che avrebbe lasciato un segno, aperto una strata. Non lo rifarei. Forse è l’età. O il fatto che non sono così entusiasta come allora. Sento che quella porta è chiusa. Spero si possa riaprire, ma è tutto molto oscuro adesso.

Il legame di Noa con l’Italia e Napoli

Fortissimo, inoltre, il legame di Noa con l’Italia. Va ricordato come abbia partecipato al Festival di Sanremo nel 2006, insieme a Carlo Fava e al Solis String Quartet, con “Un discorso in generale“, che non ottenne la finale per il regolamento di allora, ma vinse il Premio della Critica intitolato a Mia Martini.

Nello stesso anno le è stato assegnato il Premio Tenco e al Quirinale è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. Suo il tema principale, e più famoso, del film La vita è bella di Roberto Benigni, “Beautiful that way”. Varie le sue collaborazioni con artisti italiani, da Pino Daniele fino a Eugenio Finardi (Sanremo 2012, serata duetti). Nel 2011 ha pubblicato l’album Noapolis, nel quale ha interpretato svariati classici della canzone napoletana.


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