Chi è Lucio Corsi, il rappresentante dell’Italia all’Eurovision 2025

Il dado è tratto, la storia è nota: Lucio Corsi sarà il rappresentante dell’Italia all’Eurovision 2025 di Basilea (13-15-17 maggio). La rinuncia di Olly ha aperto la strada al passaggio in Svizzera del cantautore toscano.
Eurovision 2025: chi è Lucio Corsi
Nato a Grosseto il 15 ottobre 1993, Lucio Corsi è cresciuto in un borgo che, al 2011, contava poco più di 250 anime: Vetulonia, proprio nel grossetano (il comune è Castiglione della Pescaia), luogo peraltro molto ricco di storia alle spalle.
La sua vita per la musica è iniziata fin da piccolo, e anzi per lui c’è stata una sorta di iniziazione di stampo Blues Brothers, dato che è guardandoli che si è appassionato. Ha iniziato nel 2011: le influenze iniziali erano legate soprattutto ai Genesis epoca Peter Gabriel, poi Ivan Graziani tra gli altri.
Nel frattempo, dopo la maturità, è a Milano che ha inseguito il sogno della musica, dove vive tutt’ora in zona quartiere Niguarda. Del primo periodo milanese è la collaborazione con il duo Miaosatelliti insieme a Frederikk. Finita quella, nel 2014 ha pubblicato Vetulonia Dakar, il primo EP, che gli ha permesso di farsi conoscere e anche di aprire, tra gli altri, il concerto degli Stadio a Festambiente.
Da qui è arrivata l’ulteriore spinta, perché da una parte ha conosciuto Federico Dragogna dei Ministri, con cui ha prodotto l’altro EP Altalena Boy, dall’altra Matteo Zanobini, già collaboratore di Brunori Sas, che è in qualche modo responsabile del fatto che sia passato sotto Picicca Dischi 8distribuzione Sony). Del 2016 è “Il cuore va nell’organico“, scritto con Margherita Vicario nell’ambito del progetto Kahbum.
Lucio Corsi: i primi passi verso un mondo più vasto
Proprio per Picicca Dischi è uscito il primo album, Bestiario musicale. Un concept album, questo, nel quale ha sostanzialmente descritto i principali animali della Maremma, tant’è che i titoli delle canzoni sono tutti, appunto, animaleschi. Una delle ispirazioni dell’album Lucio Corsi l’ha raccontata in una lunga e bella intervista a Repubblica XL:
Il Bestiario musicale parla dei poteri degli animali, più precisamente dei poteri degli antenati degli animali di oggi, insomma dei bisnonni delle civette del 2017, le quali hanno molto meno spazio per esprimerli. Al giorno d’oggi l’uomo e gli animali sono più distanti, più lontani.
Ad esempio ho voluto sfruttare la formula del racconto, per presentare il disco, proprio perché si rifà ad un mondo passato, quello dei miei nonni ad esempio, dove gli uomini e gli animai erano a stretto contatto, anche a livello lavorativo. E raccontando si tramandavano storie e leggende di animali fantastici, anche per esorcizzare le paure. Ad esempio proprio a Vetulonia è famosa la leggenda di un cervo bianco che appariva nella notte.
Finalista a Musicultura nel 2017 con “Altalena Boy” e miglior artista emergente al MEI, nel 2018 ha cominciato a girare il mondo (Abu Dhabi, Al Kuwait, nell’ambito di un evento musicale supportato dal MAECI e dall’ambasciata italiana). Cambio di casa discografica nel 2019: con Sugar Music ha pubblicato Cosa faremo da grandi? sotto produzione di Francesco Bianconi (Baustelle).
Da qui arriva la prima conoscenza di Tommaso Ottomano, l’uomo che da allora ha un ruolo importante sia nella discografia che, come visto a Sanremo, sul palco. Cosa faremo da grandi?, per definizione di Lucio Corsi stesso, è “storie vere sotto forma di bugie”.
Protagonista del programma L’assedio di Daria Bignardi sul Nove nel 2020, nel 2021 è stato tra i più giovani a partecipare al Premio Tenco. Del 2023 sono sia il terzo album La gente che sogna, che l’apertura del concerto degli Who a Firenze.
Lucio Corsi: quel Sanremo che porta a Basilea
Il 2024, infine, lo ha visto comporre “Tu sei il mattino” per il film Vita da Carlo di Carlo Verdone, nel quale compie un cameo. E poi è arrivato Sanremo, un Festival nel quale la scena musicale ampia lo conosceva relativamente, appassionandosi però nel giro di poco tempo alla sua “Volevo essere un duro”.
Vincitore del Premio della Critica intitolato a Mia Martini, secondo nella serata cover con una reinterpretazione di “Nel blu dipinto di blu” in coppia con Topo Gigio, per sei giorni ha atteso il pass verso Basilea. Ora l’ha ottenuto e il viaggio continua. Perché la gente che sogna, alla fine, in Un altro mondo ci arriva. E questo è un mondo chiamato Eurovision Song Contest.
In bocca al lupo Lucio!
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