Carlo Conti lancia Lucio Corsi: “Andrà bene all’Eurovision”. E su Gabry Ponte…

Lucio Corsi Eurovision

Carlo Conti, dopo Sanremo, è tornato a parlare. E lo ha fatto dalle pagine di fanpage.it, da cui è stato raggiunto nell’ambito della Milano Fashion Week: si trovava in parterre per la sfilata di Ermanno Scervino.

Il conduttore di quattro edizioni del Festival di Sanremo (2015-2016-2017-2025) si è esposto circa diversi argomenti. Il primo è il raccordo tra la rinuncia di Olly a rappresentare l’Italia all’Eurovision 2025 e il conseguente succedergli di Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”:

È stata una scelta personale, ha preferito dedicarsi al tour, largo spazio a Lucio Corsi, questo menestrello, un folletto musicale che ci rappresenterà degnamente. Ciascuno dei 30 ci avrebbe rappresentato alla grande, anzi dei 31, ci metto anche Gabry Ponte con “Tutta l’Italia”. Anzi dico 35 con tutte e quattro le Nuove Proposte.

Molto è poi l’entusiasmo del presentatore toscano per il portacolori dell’Italia alla St. Jakobshalle di Basilea. E si prende i meriti dell’averlo voluto a tutti i costi sul palco del Teatro Ariston:

Lucio Corsi si farà notare per la sua musica, per il suo modo di stare sul palco, per la sua leggerezza. È un personaggio fiabesco, quasi dei fumetti, però con dei contenuti importanti. L’ho fortemente voluto a Sanremo, lo seguivo da tempo.

Conti, poi, rivela che “Tutta l’Italia” era stata presentata come potenziale canzone in gara a Sanremo:

Sarà curioso vedere come andrà a finire con Gabry Ponte a San Marino. Me l’aveva presentata in gara, ma lui era un deejay e non si capiva chi potesse cantarla. Anche sul palco, la voce era quasi in anonimo, infatti con lui c’era un cantante mascherato. Era un bravo fortissimo, quindi ho deciso di usarlo come sigla e forse ha avuto ancora più successo, è diventata un tormentone assoluto.

Il cantante mascherato in questione è Andrea Bonomo, classe 1978 di Gallarate che ha composto diverse canzoni di, tra gli altri, Eros Ramazzotti, Giuliano Palma, Nek, Annalisa. Nel suo carniere, proprio di Nek, “Fatti avanti amore” (seconda a Sanremo 2015), “Uno di questi giorni“, “Freud” (con J-Ax), “Unici“. Ma ha messo le mani anche su “Così sbagliato” de Le Vibrazioni (11° posto a Sanremo 2018), “Voglio” di Marco Mengoni, “Sincero” di Bugo e Morgan (l’originale prima dei noti fatti), “E invece sì” dello stesso Bugo (24° posto a Sanremo 2021) e “Dove si balla” di Dargen D’Amico (9° posto a Sanremo 2022).


Photo Credits: EBU / Simone Biavati


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