Eurovision: Mahmood e Gustaph ospiti d’onore all’evento per i 75 anni dell’EBU

Mahmood

Al Flagey di Bruxelles è andato in scena nei giorni scorsi un evento per celebrare i 75 anni della EBU (European Broadcasting Union o più brevemente Eurovisione), il consorzio delle tv pubbliche (e non solo) di Europa, Bacino del Mediterraneo e della più vasta European Broadcasting Area e che sovrintende all’organizzazione dell’Eurovision Song Contest. E anzi, proprio l’Eurovision fu il primo grande evento da essa organizzato

Un evento che ha visto alternarsi in un continuo storytelling, i protagonisti degli eventi Ebu di sport, intrattenimento e cultura. Fra questi anche l’Eurovision. A rappresentare il quale c’erano due ospiti di eccezione, il nostro Mahmood (secondo nel 2019 con il brano “Soldi” a Tel Aviv e sesto insieme a Blanco con “Brividi” a Torino 2022) e il belga Gustaph in gara a Liverpool nel 2023 con “Because of you”.

Nel caso di Mahmood, del quale è stato ricordato il fatto che è stato due volte vincitore del Festival di Sanremo, si trattava addirittura del “main act” di intrattenimento previsto dal programma. Il dj e performer belga ha invece aperto l’evento

Si legge sul sito del consorzio:

Per 75 anni, l’EBU ha contribuito a unire il pubblico attraverso un amore condiviso per la narrazione, lo sport e la cultura. Dalla copertura completa delle notizie alla narrativa che riflette la diversità dell’Europa e, naturalmente, l’iconico Eurovision Song Contest, i nostri membri dei media di servizio pubblico sono stati una pietra angolare della programmazione di qualità in tutto il continente. Come polo di innovazione, continuiamo a sviluppare nuovi modi per il pubblico di connettersi, impegnarsi ed essere ispirati

Tutto cominciò in quell’hotel di Torquay

EBU nasce il 13 Febbraio del 1950 all’Imperial Hotel di Torquay, 60.000 abitanti nella contea del Devon, Regno Unito.

In quella sede delegazioni di 23 paesi si ritrovano con l’obiettivo di creare una cooperazione multilaterale dei media e delle tecnologie di comunicazione per la radiodiffusione paneuropea. I paesi fondatori, quelli che vengono ammessi per primi sono Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Libano, Lussemburgo, Marocco, Monaco, Norvegia, Paesi Bassi,  Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Turchia, Vaticano, Yugoslavia. Nel corso dei successivi cinque anni entreranno altri grandi Paesi come la Germania, la Spagna e l’Austria.

 Il primo presidente è sir Ian Jacob, direttore generale della BBC mentre direttore generale sarà nominato Marcel Bezençon, il giornalista franco-svizzero che metterà il sigillo cinque anni dopo sulla nascita dell’Eurovision Song Contest, facendo sua l’idea del direttore generale della Rai Sergio Pugliese.

Il termine “Eurovision”, inteso prima di tutto come interscambio europeo di programmi e poi traslato sul concorso, viene creato invece nel 1951 dal giornalista della Bbc George Campey, come racconta egli stesso in una intervista all’emittente britannica poi rilanciata dai canali ufficiali dell’Eurovision:

Stavo scrivendo qualcosa relativamente allo sviluppo che la televisione europea poteva avere in Europa e mi sono trovato davanti alle parole “European Television”: mi suonava troppo lungo e così ho cercato un termine che potesse abbreviare e riassumere il concetto: Eurovision andava molto bene. Ma ad alcuni dentro alla Bbc questo termine non piaceva, soprattutto non piaceva a George Barnes, che allora ne era il direttore: impartì una comunicazione secondo la quale Eurovision è era un termine “ibrido” e non poteva essere usato nelle comunicazioni interne perché la dizione corretta era “Continental Exchange Television”. Ma altri dirigenti lessero l’ordine e capirono che era meglio usare Eurovision, che era più pratico. Posso dire che al di là di aver inventato il termine, ho salvato il mondo dall’avere un evento denominato “Continental Exchange Television Song Contest

In rappresentanza dei grandi eventi sportivi di EBU era invece presente Daphne van Domselaar, portiere dell’Arsenal e della nazionale olandese femminile di calcio.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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