Eurovision 2025, intervista a Laura Thorn (Lussemburgo): “Omaggio a France Gall, ma per la donna di oggi”

Laura Thorn

Laura Thorn è la giovane artista che rappresenterà il Lussemburgo all’Eurovision 2025 con il brano “La poupée monte le son”. Fra una prova e l’altra, abbiamo avuto l’occasione di intervistarla, con la collaborazione di RTL Lëtzëburg. Con lei abbiamo approfondito i temi attorno a questa canzone e anche il rapporto fra Lussemburgo ed Eurovision.

Laura Thorn è un nome nuovo nel pop europeo, perché quello che sarà in concorso all’Eurovision 2025 è il suo primo singolo. Lei però è una insegnante al conservatorio di Esch-sur-Alzette. Come ha iniziato a cantare a livello professionale?

È una lunga storia…Ho iniziato a studiare musica da piccolissima, ma ero molto focalizzata sulla musica classica, pianoforte, violoncello e sulla teoria. Mi è sempre piaciuto cantare, l’ho fatto in alcuni concerti ma non avevo mai preso lezioni. Poi quando sono andata a Namur, nella scuola che poi ho frequentato, ho visto un cartello che invitava alle lezioni di canto pop e moderno. Sono entrata a parlare con l’insegnante e da lì ho capito che avrei assolutamente voluto frequentare quel corso. Quella era una università musicale quindi era una grande occasione: ho quindi conseguito il master e poi sono diventata insegnante.

Ho sempre voluto fare l’insegnante, è sempre stato il mio sogno: lo sono diventata, poi mentre accompagnavo sul palco gli studenti ho capito che mi sarebbe piaciuto salirci in prima persona. Quindi c’è stata una lotta interiore in me fra questi due miei sogni e ho deciso che non potevo scegliere fra l’uno e l’altro e di continuare a fare entrambe le cose.

“La poupée monte le son” è pensata per celebrare i 60 anni della vittoria di France Gall e di “Poupeé de cire, poupeé de son”… Come è nata l’idea?

Gli autori della canzone cercavano qualcosa che celebrasse il Lussemburgo e allo stesso tempo fosse una perfetta canzone eurovisiva e cosa meglio che celebrare quella canzone iconica e omaggiare una grande cantante che ci ha regalato una straordinaria vittoria? Dunque si, questo è un omaggio a France Gall. Certe cose nella melodia ricordano quella canzone, mentre invece il testo attualizza il messaggio alla donna del 2025, al girl power e al fatto che la donna oggi è in grado di prendere qualunque decisione senza farsi sopraffare.

Nella performance live al Luxembourg Song Contest questa citazione è esplicita perché si vede un frammento di quella edizione e si sente l’incipit del brano. Questo non è consentito però all’Eurovision…

Esattamente, per cui stiamo lavorando alla rielaborazione della performance. Soprattutto vogliamo sfruttare appieno il palco, che avrà un lungo catwalk e tanti altri spazi. Non è un palco consueto per l’Eurovision ma vogliamo sfruttarlo tutto. La performance quindi sarà differente, ma in fondo non così tanto.

Il percorso di avvicinamento all’Eurovision è un grande frullatore. Come lo sta vivendo?

Molto intensamente: fra shooting, interviste, prove non ho un minuto libero. L’Eurovision non è solo lo show, è un’esperienza molto cool che dura mesi e io voglio vivermi al massimo ogni momento.

Il Lussemburgo è tornato in gara lo scorso anno dopo 31 edizioni di assenza. Quanto è cambiato, se lo è, il rapporto della gente lussemburghese col concorso?. Perché in sala stampa i media lussemburghesi ci sono sempre stati e si percepiva l’assenza…

Non so se la gente lussemburghese fosse davvero così appassionata alla rassegna prima del nostro ritorno, almeno in tempi recenti credo che la passione fosse un pò sfumata. Però penso che dallo scorso anno, col nostro ritorno, questa fiamma si sia riaccesa, sento sono vibrazioni positive.

A questo proposito, le canzoni in lussemburghese all’Eurovision sono pochissime: la scelta prevalente è il  francese o l’inglese e l’ultimo brano in lussemburghese risale al 1992. Pensa sia giunto il tempo per un ritorno di un brano in questa lingua?

Questa è una bella domanda in effetti, perché non tanta gente sa che noi parliamo oltre al francese e al tedesco una lingua che si chiama lussemburghese. Anche quanto vado in Francia o Belgio, che sono vicini al Lussemburgo mi chiedono “Che lingua parli in casa?” e io rispondo “Lussemburghese” e la gente resta stupita e mi dice: “Cosa? E’ una lingua? E come suona?”. Si, penso sarebbe bello che all’Eurovision tornasse una canzone in lussemburghese, così la gente scoprirà questa lingua.

Conosce Lucio Corsi e Gabry Ponte, i due italiani in concorso? Le piacciono i loro brani?

A dire il vero sto cercando di non ascoltare nulla in anticipo, perché voglio godermi tutto al momento e non rovinarmi l’effetto sorpresa. Così mi sono concentrata finora nella mia bolla, per non togliermi il piacere di scoprire le canzoni. Ora per esempio prenderò parte a tre pre-Eurovision parties: Amsterdam, Londra e Madrid: lì ne scoprirò parecchie!

Quali sono quindi le sue canzoni eurovisive, lussemburghesi e non, del passato?

Per quanto riguarda il Lussemburgo non posso non dire quella di France Gall. Poi mi piace molto “Voilà” di Barbara Pravi del 2021 e da quella stessa edizione “Shum” dei Go_A: adoro quella canzone, quando sono giù la ascolto e mi dà una scarica di energia.

Laura Thorn porterà in scena la sua canzone nel corso della seconda semifinale dell’Eurovision 2025 quella in onda giovedì 13 Maggio alle ore 21 (diretta su Rai 2 col commento di Gabriele Corsi e Big Mama): canterà per tredicesima e l’Italia non potrà votarla perchè è stata sorteggiata a farlo nella prima.


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Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa

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