Eurovision 2025, intervista a Zoë Më (Svizzera): “Noi esseri umani siamo un po’ come i fiori. Lucio Corsi è il mio preferito”

Zoë Më è la giovane e talentuosa artista che rappresenterà la Svizzera al prossimo Eurovision Song Contest a Basilea, sua città natale, con il brano “Voyage”. Abbiamo avuto l’opportunità, in occasione del tradizionale showcase allo Studio 2 RSI di Lugano, di conoscerla meglio e di scoprire chi è veramente Zoë Më, la cantautrice e musicista che raccoglie il pesantissimo testimone di Nemo sul palco dell’Eurovision.
Ciao Zoë, benvenuta all’Eurovision! Come ti senti all’idea di essere l’artista che rappresenterà la Svizzera all’Eurovision Song Contest?
È grandioso, è un grandissimo onore per me perché sono nata a Basilea e quest’anno il concorso è proprio a Basilea, quindi è come un ritorno a casa.
Beh sì, puoi dirlo forte, quest’anno l’Eurovision sarà nel tuo Paese e nella tua città natale, immagino tu sia davvero emozionata quando pensi a questo grande evento e a quello che ti sta per succedere!
Sì, sono molto emozionata quando penso all’evento in sé, però recentemente ho anche partecipato al mio primo Preparty, a Oslo, e anche lì è stata un’emozione fortissima perché ho visto per la prima volta la bolla eurovisiva con i miei occhi. Prima guardavo tutti i video reaction, mi piace tanto vedere le reazioni dei fan e mi ha emozionato tanto, ma credo che incontrare tutte quelle persone sia l’emozione più grande.
Qual è stato il tuo primo approccio all’Eurovision Song Contest?
Ho ascoltato la mia prima canzone dell’Eurovision quando avevo qualcosa tipo 10 anni, era “Satellite” di Lena Meyer-Landrut, ed è stata la prima canzone che ho ascoltato. Poi ho iniziato ad ascoltare ogni brano di ogni anno, soprattutto le canzoni vincitrici, e quando nel 2020 Gjon’s Tears ha rappresentato la Svizzera, lui è un mio grande amico, ho scoperto tutto il mondo dell’Eurovision e mi sono innamorata di tutto ciò. Da quel momento ho iniziato a guardare tutte le finali nazionali, a cercare tutte le interviste ai partecipanti, ed è stato anche il momento in cui ho pensato potesse essere molto bello partecipare io stessa all’Eurovision!
Hai avuto l’occasione di parlare con il tuo amico Gjon’s Tears?
Sì, quando abbiamo annunciato che avrei rappresentato la Svizzera lui mi ha chiamata, mi ha detto tipo “Ragazza, richiamami! Dobbiamo parlare di tutto!” (ride, ndr.), mi dà un grande supporto.
Tra l’altro stai riportando in gara una canzone in francese proprio dopo Gjon’s Tears con “Tout l’univers”!
Sì, vero! Credo che il francese sia una lingua meravigliosa, sono davvero orgogliosa di rappresentare la Svizzera con una canzone in una delle lingue nazionali e credo sia un’ottima opportunità di mostrare alle persone, proprio quando ospiti il concorso, che questa è una delle nostre lingue. Io non sono nata bilingue, la mia lingua madre è il tedesco (o meglio lo svizzero tedesco), e ho imparato il francese a Friburgo, che è il posto in cui vivo ora. È come se la Svizzera mi avesse fatto un regalo permettendomi di imparare il francese e io lo ricambiassi in qualche modo.
Nella tua descrizione su Spotify, ma in realtà anche nel tuo brano, spieghi che i fiori sono molto più belli se li annaffiamo. Che concetto vuoi esprimere con questa frase?
Ho scritto “Voyage” perché sono sì un’artista, ma anche una cantautrice. Ho pensato che, andando all’Eurovision, avrei avuto tre minuti per mandare un messaggio e mi sono chiesta di che messaggio avesse bisogno il mondo in questo momento. Ho pensato che nel mondo c’è davvero troppa negatività, e avremmo bisogno di molta più gentilezza, quindi mi è venuta in mente questa immagine dei fiori, che sono molto più belli se li annaffiamo e non se li tagliamo, perché penso che noi esseri umani siamo un po’ come i fiori: se siamo buoni e gentili gli uni con gli altri possiamo diventare dei fiori bellissimi, e per me un bellissimo fiore è la versione migliore di ognuno di noi.
Sei una musicista, non soltanto una cantautrice, suoni anche il pianoforte che è lo strumento su cui componi la tua musica. Porterai con te un pianoforte sul palco dell’Eurovision, anche se sai che da regolamento non si può suonare dal vivo?
Non posso dirti molto della performance, però ti anticipo che non suonerò il pianoforte. È vero che sono anche una musicista, ma considerando che all’Eurovision la voce è dal vivo ma la base strumentale no, se avessi voluto suonare il pianoforte avrei preferito che anche la musica fosse dal vivo nella performance, non solo la voce.
Hai avuto modo di ascoltare gli altri brani in gara quest’anno all’Eurovision?
Sì, mi sono piaciuti molto e credo che questa sia una bella edizione. Vuoi sapere quali sono i miei preferiti?
Sì, vai, sputa il rospo!
E sputiamolo… (ride, ndr.) Sinceramente ci sono davvero tante canzoni che mi piacciono molto. Le mie preferenze cambiano in continuazione, a volte ci sono canzoni che ascolto più di altre, ma ce n’è una che mi piace molto dal primo ascolto e continua a piacermi anche ora, che è quella dell’Italia. Credo che se la canzone di Lucio Corsi avesse una migliore amica, quella sarebbe “Voyage”. Musicalmente parlando hanno le stesse vibe, credo sarebbero tipo migliori amiche, non conosco ancora Lucio ma le canzoni andrebbero d’accordissimo. Un’altra che mi piace molto è l’Albania, un pezzo molto forte, e mi piace sia il fatto che loro cantino in albanese sia com’è costruita la canzone con tutti i suoi elementi, e mi piace molto anche… Vabbè ti sto dando la mia top 3 di oggi. Mi piace molto anche la Lettonia, adoro il fatto che le ragazze cantino insieme creando armonie differenti, amo le armonie.
Sono sicuro che anche Lucio ti piacerà moltissimo, è un ragazzo fantastico. Quando era in gara a Sanremo ha eseguito un brano dal suo nuovo album dal vivo in conferenza stampa, non è da tutti. Spero possa fare qualcosa del genere anche per voi artisti!
Quando ho visto il video della sua performance a Sanremo ho subito capito che lui è un musicista, lui scrive canzoni e suona strumenti proprio come me, spero di avere presto l’occasione di incontrarlo.
E spero che possa divertirti non soltanto con lui ma anche con gli altri artisti all’Eurovision. Mi dicevi che la tua prima edizione da spettatrice è stata nel 2010?
Sì, in realtà come ti dicevo nel 2010 ho solo ascoltato la mia prima canzone eurovisiva, poi mi sono avvicinata per davvero all’ESC nel 2020 e adesso sono una fan. E anche un’artista! (ride, ndr.)
So che sei stata anche ospite di Remo Forrer nel suo tour, quindi hai conosciuto un altro artista che ha calcato il palco dell’Eurovision. Hai avuto modo di parlargli dopo l’annuncio e, se avete parlato, ti ha dato dei consigli?
Sì, ho fatto il tour con Remo e siamo ovviamente ancora in contatto, mi ha detto le stesse cose che mi hanno detto anche Gjon e molti altri. Ho parlato anche con artisti che hanno partecipato anni fa, mi hanno detto tutti di gustarmelo e divertirmi, alla fine è un’esperienza unica che dura poco e devi gustartela fino in fondo, apprezzare ogni momento, ogni persona che conosci e che incontri in quel contesto.
Sappiamo che potrebbe essere difficile quest’anno, dopo la vittoria di Nemo lo scorso anno a Malmö, non voglio spaventarti ma è difficile vincere due volte di fila, anche se qualcuno ci è riuscito. Qualcuno l’ha fatto anche tre volte di fila. Vero, Irlanda? (esclamiamo entrambi “Irlanda” nello stesso momento, la risata è inevitabile ndr.)
Ti stiamo guardando, Irlanda! (ride, ndr) Voglio dire, è sempre questione di prospettiva. Ho sentito che c’è questa maledizione del paese ospitante, se esiste, ma io sono lì per conquistare i cuori delle persone, per diffondere un messaggio perché voglio diffondere la gentilezza, voglio che le persone ascoltino la canzone e magari inizino anche loro a diffondere la gentilezza e ho la sensazione che stia già succedendo, quindi mi sento già una vincitrice. Poi quello che succederà a maggio lo vedremo a maggio, ma io saprò di aver fatto il mio meglio e di aver reso la Svizzera orgogliosa.
Ti auguro davvero di riuscire a rendere la Svizzera orgogliosa di te e della tua canzone. Un’ultima cosa, prima di salutarci: la tua canzone si intitola “Voyage”, c’è per caso un artista (non soltanto eurovisivo, un artista in generale) con cui vorresti fare un “Voyage”?
Sì, credo che ora vorrei fare un “Voyage” con Raye, un’artista britannica, che mi piace molto perché ogni volta che fa un concerto cambia sempre le sue canzoni, le reinterpreta di volta in volta creando sempre nuove versioni, sembra una persona simpatica e in più è una cantautrice, quindi potremmo parlare di molte cose e sarebbe molto interessante.
Grazie di tutto, ci vediamo a Basilea e in bocca al lupo per l’Eurovision!
Grazie mille! (in italiano, ndr.)
Zoë Më si esibirà sul palco della St. Jakobshalle nel corso della prima semifinale, martedì 13 maggio, ma essendo la Svizzera paese ospitante e vincitore dello scorso anno sarà fuori gara. Il pubblico e le giurie potranno infatti votare per lei e per “Voyage” soltanto nel corso della finale, sabato 17 maggio, in cui Zoë Më sarà la diciannovesima artista in gara.
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