Eurovision Song Contest 1959. Informazioni, dati e curiosità sulla quarta edizione dell’Eurovision Song Contest.
Data: 11 Marzo 1959
Luogo: Palais des Festivals et des Congrès, Cannes – Francia
Paesi in gara: 11
Paesi esordienti: Monaco
Emittente organizzatrice: RTF
Conduttore: Jacqueline Joubert
Votazioni: dieci giurati per paese, un voto a testa alla propria canzone preferita. Nell’edizione fu introdotta la regola che non permetteva a editori e compositori di far parte delle giurie nazionali.
Audience: non rilevato | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Teddy Scholten con “Een Beetje” (Paesi Bassi)
L’Italia nell’edizione 1959. In gara: “Piove (Ciao ciao bambina)”, Domenico Modugno. Direttore d’orchestra: William Galassini, sesto posto
In TV: diretta Programma Nazionale * ore 21, commento Renato Tagliani, annuncio dei voti Enzo Tortora.
In Radio: diretta Secondo Programma * ore 21, commento Renato Tagliani
Curiosità dell’edizione 1959: I Paesi Bassi si impongono grazie ai voti italiani: il tatticismo fra le tre grandi, Italia, Francia e Gran Bretagna, che si tolgono i voti a vicenda finisce per premiare Teddy Scholten, che beneficia di una convergenza dei voti a suo favore superiore alle attese. Per la prima volta (e unica nella storia del concorso), non solo la canzone vincitrice viene rieseguita, ma anche la seconda e la terza. Subito dopo la vittoria, la tv olandese annuncia di voler rinunciare all’organizzazione di un secondo concorso consecutivo, a causa degli alti costi: sarà dunque la Gran Bretagna, seconda, a farsi carico di ospitare l’edizione 1960. Già allora ci sono elogi per il sistema di votazioni (i giudici sono dislocati nelle varie capitali): “la formula dovrebbe trovare imitazione in Italia”, scrivono i giornali.
Domenico Modugno è l’artista più atteso in gara. Il successo planetario che gli aveva dato l’anno prima “Nel blu dipinto di blu”, lo aveva reso un beniamino anche del pubblico europeo, anche grazie alla conquista del Grammy Award nel 1958.
Aveva appena vinto ancora Sanremo con “Piove (Ciao ciao bambina)” in coppia con Johnny Dorelli e con la stessa canzone si presenta a Cannes. Tanto basta, al pubblico ed alla critica, per accreditarlo come vincitore annunciato. Modugno sembra doversi andare a prendere con un anno di ritardo quel premio che gli sarebbe spettato nel 1958.
Ma come spesso accade nei concorsi, non è cosi: “Mimmo – raccontano le cronache del tempo – non è in serata. Sembrava quasi timido tanto era emozionato. “Piove” è stata eseguita più lentamente del solito: sembrava più vicina all’interpretazione di Claudio Villa che a quella del suo solito interprete. Preso nella ragnatela di un ritmo insolito, Modugno è apparso avvilito”.
Qualche altro quotidiano va più a fondo. La Stampa descrive così la sera del cantante: “Ciò che i telespettatori hanno potuto vedere era la faccia di Modugno nelle ore che hanno preceduto il concerto: pallida, stirata, piena di rughe: la faccia di uno che era preso dal panico. Egli aveva allontanato la moglie, si era sottratto alle premure degli accompagnatori, non era uscito neppure per un istante dal palazzo del festival ed aveva assistito, mordicchiandosi le unghie, alle prove dei suoi rivali”.
Dice Modugno: “Ho paura, mi gioco la popolarità, sono venuto per il prestigio, non per i soldi. Avessi saputo che mi sarebbe toccata una paura simile….” Si piazza sesto, senza infamia e senza lode. Ma il successo del brano è immediato. Scrive ancora La Stampa: “Lo fischiettano il ragazzo dell’ascensore e lo strillone all’angolo della Croisette. Dagli altoparlanti dei bar del Lungomare, oggi è echeggiata una decina di volte”. Il giorno dopo, i giornali stigmatizzano il clima di “semi-lutto nazionale”, con cui viene accolta la sconfitta, che invece Modugno “ha accolto con signorilità”.
William Galassini, il direttore d’orchestra di Modugno parla di un mercato discografico diviso facendo una lucidissima analisi, in fondo non troppo distante dalla situazione attuale: “Ci sono oggi due generi di musica leggera. Il mercato straniero è diviso, non è possibile che li accetti entrambi. Modugno ha perso ma non è in crisi. Semplicemente, ci sono paesi in cui la sua musica non piace ed altri dove la nostra melodia tradizionale ha successo”.
Il RadiocorriereTV parla chiaramente di “congiura dei paesi anglosassoni contro Mimmo” e del fatto che l’esecuzione sarebbe stata anche penalizzata dalla impossibilità di avvalersi dell’organo hammond, previsto dall’arrangiamento ma pare vietato dal concorso.
Dopo l’Eurofestival, Modugno parte per una lunga e fruttuosa tournée negli Stati Uniti. Ormai “Mimmo” è un star di prima grandezza, con tutte le complicazioni del caso. Anche per questo, forse, pagherà carissima la sua terza volta in concorso, che avverrà nel 1966.
* Programma Nazionale: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai1 per il canale televisivo e Radio1 per il canale radiofonico. Secondo Programma: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai2 per quanto riguarda il canale televisivo e Radio2 per il canale radiofonico.
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