Eurovision Song Contest 1961

Eurovision Song Contest 1961. Informazioni, dati e curiosità sulla sesta edizione dell’Eurovision Song Contest.

Data: 18 Marzo 1961
Luogo: Palais des Festivals et des Congrès, Cannes – Francia
Paesi in gara: 16
Paesi esordienti: Finlandia, Spagna, Jugoslavia
Emittente organizzatrice: RTF
Conduttore: Jacqueline Joubert
Votazioni: dieci giurati per paese, un voto a testa alla propria canzone preferita.
Audience: non comunicato | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Jean-Claude Pascal con “Nous, les amoureux” (Lussemburgo)

bettycurtis

Betty Curtis

L’Italia nell’edizione 1961. In gara: “Al di là”, Betty Curtis. Direttore d’orchestra: Gianfranco Intra, quinto posto
In TV: diretta Programma Nazionale * ore 21.30, commento Corrado, annuncio dei voti Enzo Tortora.

Curiosità dell’edizione 1961Le cronache italiane dell’epoca, stavolta, seguono l’evento – che per la prima volta si svolge in un sabato sera – con buona dovizia di particolari. Si legge in una articolo: “Sfarzo di luci e colori fuori, sciupìo di luci dentro. Allo stesso tempo che la sala si sprofonda nel buio, sulla scena appare un meraviglioso giardino da mille e una notte, con autentici alberi che dondolano sotto il solleone, con un terrazzino e sedili per innamorati tutti intorno, che nascondono un mare di menta”. E’ in pratica la prima vera “green room”, perché sulle panchine del terrazzino possono trovare posto i cantanti prima e dopo la loro esibizione.

La prima partecipazione di Spagna e Jugoslavia è alquanto contestata: in molti infatti, ritengono dissonante con il clima della manifestazione, la presenza di due nazioni con governi non democratici. In Jugoslavia è al potere il maresciallo Josip Broz, detto Tito, in Spagna si è instaurato dal 1937 un regime dittatoriale con a capo il generale Francisco Franco.

Il sistema di votazione è ancora quello esclusivamente con i giurati, dieci per Paese, con un punto a testa da assegnare. E in Italia ci si lamenta che la nostra Betty Curtis sia stata sorteggiata per ultima: “La competizione – scrivono i media italiani dell’epoca – è tra pochi paesi, quei pochi che producono canzoni che vanno in voga. Perché affidarli al caso nell’ordine della presentazione? (…) Tolta l’Italia, tolta la Francia e una o due altre nazioni, che interesse rimane a questo festival?”. A nessuno viene in mente che con i giurati obbligati ad assegnare un solo voto a testa alla canzone preferita, esibirsi per ultimo è fondamentale.

Viene alla luce, invece, la nostra solita malattia, l’italocentrismo musicale: “ (…) Il pubblico in sala, i critici, giuria e 40 milioni di spettatori – scrivono – sono stati costretti a sorbirsi parecchie ore di chiacchiere e motivi sempliciotti prima di poter udire e giudicare la creazione di un paese che diffonde in tutto il mondo i dischi delle sue originali canzoni”. Come dire: c’è solo l’Italia, il resto è noia. L’Europa non la pensa così: “Al di là” sarà un successo ma in concorso arriverà solo quinta.

* Programma Nazionale: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai1 per il canale televisivo e Radio1 per il canale radiofonico.


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