Eurovision Song Contest 1966

Eurovision Song Contest 1966. Informazioni, dati e curiosità sulla undicesima edizione dell’Eurovision Song Contest.

Data: 5 Marzo 1966
Luogo: Villa Louvigny, Grand Auditorium de RTL, Lussemburgo – Lussemburgo
Paesi in gara: 18
Paesi esordienti: nessuno
Emittente organizzatrice: CLT
Conduttore: Josiane Chen
Votazioni: dieci giurati per paese, ognuno chiamato ad assegnare 3 punti alle proprie canzoni preferite. Collezionati i voti dei giurati, ogni paese assegna 5, 3 e 1 punto alle prime tre classificate. In caso tutti i giurati siano concordi su un solo brano, questo riceve 9 punti, in caso siano concordi su due brani, il primo ottiene 6 punti, il secondo 3.
Audience: oltre 150 milioni | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Udo Jürgens “Merci, Chérie” (Austria)

Modugno-Cinquetti

Domenico Modugno – Gigliola Cinquetti

L’Italia nell’edizione 1966. In gara: “Dio, come ti amo”, Domenico Modugno. Direttore d’orchestra: Angelo Giacomazzi, diciassettesimo posto (etichetta: Ricordi)
In TV: diretta Secondo Programma * ore 22, commento Renato Tagliani, annuncio dei voti Enzo Tortora.

Curiosità dell’edizione 1966La EBU, sulla scorta di quanto successo l’anno precedente con la Svezia, che ha eseguito il proprio brano in inglese, introduce l’obbligo di eseguire il brano in concorso in una delle lingue del paese che rappresenta, anche se il titolo può essere in una lingua differente.

Milly Scott, la cantante che rappresenta l’Olanda, è invece la prima artista ad esibirsi utilizzando un microfono portatile (a mano) ed è anche la prima artista dalla pelle nera della storia dell’Eurofestival. Finisce nelle retrovie e dà la colpa del risultato al “probabile razzismo di alcuni dei giurati”. A presiedere la giuria di Montecarlo, c’è Grace Kelly, principessa e moglie di Ranieri Grimaldi, regnante dello stato francofono.

L’Italia è in corsa con Domenico Modugno, che sull’onda dei due successi commerciali, ma anche delle due sconfitte sul campo, delle partecipazioni precedenti, arriva pieno di dubbi e nonostante questo, voglioso di vincere. Tuttavia, contrariamente al passato, il pubblico italiano e anche la critica, avrebbero voluto Gigliola Cinquetti, due anni prima trionfatrice della rassegna e fresca di vittoria – in doppia esecuzione con Modugno – a Sanremo, proprio con “Dio, come ti amo”, il brano che poi presenterà all’Eurofestival.

E sebbene la stampa italiana, segnatamente il Radiocorriere, auguri a Modugno: “Quella vittoria eurovisiva che meriterebbe per il suo prestigio internazionale”, non manca una sottolineatura relativa alla distanza fra le scelte italiane (e il mercato discografico italiano) ed i gusti del pubblico. “Parlando con un discografico – scrive il cronista del settimanale della Rai – mi diceva che per assecondare i gusti del pubblico, dovremmo assoldare una squadra di ragazzini di 15-16 anni e fargli scegliere il repertorio, avremmo senz’altro risultati positivi”.

Il settimanale sottolinea poi come “Il sempre più frequente contatto fra i giovani dei vari paesi, per vacanze, camping, scambi di ospitalità, ha favorito il formarsi di un gusto comune, sia pur vagamente sfumato secondo il temperamento di ciascun popolo. E così è più facile che l’ultimo successo arrivi prima nei licei che alle orecchie dei nostri discografici”.

Polemiche a parte, che per Modugno in concorso l’aria fosse negativa lo si capisce da subito. Arrivato alle prove, si accorge infatti che alcuni artisti di altri paesi, Olanda e Svezia su tutti, si erano fatti accompagnare da musicisti personali in più oltre a quelli dell’orchestra. E dunque avanza la richiesta di far arrivare da Roma due suoi musicisti per accentuare gli effetti sonori.

Ricevuto non senza problemi il nulla osta dall’organizzazione, deve però scontrarsi con il rifiuto dell’orchestra ad accogliere i due musicisti italiani. Vista l’assenza dei suoi musicisti, Modugno chiede spiegazioni al direttore del programma, che per tutta risposta si avvicina al microfono e dice “Il signor Modugno canterà con l’orchestra, come tutti gli altri cantanti”.

Replica di Modugno: “A queste condizioni non canto, buonasera”. La scena va in onda in diretta, via radio (ed in collegamento televisivo con le giurie), come tutte le prove. Ed influisce non poco sulla prestazione di Modugno, che, dopo aver inizialmente pensato di non salire in scena per la serata, si presenta, accompagnato unicamente dai suoi musicisti, un pianoforte e due strumenti. E viene fischiato sonoramente durante tutta la sua esecuzione.

Modugno arriva ultimo, con il primo e unico “zero punti” della storia italiana ed è evidente il peso del feroce battibecco sull’esito delle votazioni. A questa considerazione, i giornali ne aggiungono un’altra, che mette in luce quanto l’Italia sia lontana dal proporre una sua immagine musicale al passo con i tempi, anche quelli di allora: “La canzone – scrive La Stampa – è stata giudicata senza una vera melodia. In secondo, della canzone italiana gli stranieri hanno una visione tradizionalistica, cioè la vogliono con mandolini, voce da tenore, acuti, dolcezze di voce, il che non era il caso dell’interpretazione di Modugno. Qualcuno sostiene che con Gigliola Cinquetti la stessa canzone avrebbe avuto un miglior successo”.

Alcuni giornali segnalano che Modugno avesse cominciato malissimo la trasferta, litigando con l’organizzazione perché non avrebbe gradito la sistemazione nell’albergo assegnatogli. Il cantante pugliese non partecipa, unico artista, alla cena indetta dall’Austria per festeggiare la vittoria, ripartendo amareggiato per Roma.


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* Secondo Programma: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai 2 per il canale televisivo e Radio 2 per il canale radiofonico.


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