Eurovision Song Contest 1967

Eurovision Song Contest 1967. Informazioni, dati e curiosità sulla dodicesima edizione dell’Eurovision Song Contest.

Data: 8 Aprile 1967
Luogo: Großer Festsaal der Wiener Hofburg, Vienna – Austria
Paesi in gara: 17
Paesi esordienti: nessuno
Emittente organizzatrice: ORF
Conduttore: Erica Vaal
Votazioni: dieci giurati per paese, un voto a testa alla propria canzone preferita.
Audience: oltre 150 milioni | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Sandie Shaw con “Puppet on a String” (Regno Unito)

Claudio Villa

Claudio Villa

L’Italia nell’edizione 1967. In gara: “Non andare più lontano”, Claudio Villa. Direttore d’orchestra: Gianfranco Chiaramello, undicesimo posto
In TV: diretta Secondo Programma * ore 22, commento Renato Tagliani, annuncio dei voti Mike Bongiorno. In radio: Non programmato.

Curiosità dell’edizione 1967L’immancabile polemica annuale la offre quest’anno il Portogallo: Eduardo Nascimento, l’artista in concorso ha infatti 23 anni e viene dall’Angola, a quel tempo colonia portoghese. La sua canzone “O vento modou” vince con largo margine il Festival da Cançao e dunque è scelta per rappresentare i lusitani all’Eurofestival. Ma più di qualcuno sospetta che dietro la sua larga vittoria ci sia la mano del dittatore portoghese Antonio Salazar. In quegli anni, infatti, il regime di Salazar, è accusato di razzismo. E dunque il dittatore, secondo quando dicono le cronache del tempo, potrebbe aver favorito la vittoria di Nascimento, primo cantante uomo di colore ad esibirsi all’Eurofestival, proprio per spazzare via queste accuse. Una tesi che naturalmente non trova conferme (ma nemmeno smentite, a dirla tutta).

Dopo cinque anni, il Reuccio, alias Claudio Villa, è ancora sul palco dell’Eurofestival. Ha appena vinto il Festival di Sanremo assieme ad Iva Zanicchi con il brano “Non pensare a me” ed arriva a Vienna in aereo da New York, ultima tappa della sua tournée americana. In realtà sino a pochi giorni dal via, sino all’inizio delle prove, pareva certa la scelta del brano sanremese, ma poi alla fine fu rimpiazzato da “Non andare più lontano” di Gino Mescoli e Vito Pallavicini: per la prima volta, l’Italia porta in concorso un brano diverso da quello della rassegna nazionale. Perché fu rimpiazzata “Non pensare a me”? Per lungo tempo sono circolate varie ipotesi, fra le quali quella che l’artista non fosse riuscito a tagliare agevolmente il brano, nessuna delle quali ha trovato reale riscontro.

La spiegazione la fornisce Alberto Testa, paroliere di “Non pensare a me”, in una intervista rilasciata al celebre blog musicale “Pensieri p_33”. C’è di mezzo la solita lotta fra etichette discografiche italiane, che negli anni 60 era ancora più forte: “Le case discografiche interessate – racconta Alberto Testa – al pezzo “Non pensare a me” furono tre: la RI-FI per Iva Zanicchi, la CGD (o forse la CBS?) per Dionne Warwick e la Fonit Cetra per Claudio Villa. Ravera scelse l’accoppiata Villa-Zanicchi.

Poi ci fu la guerra tra Ri-Fi e Fonit Cetra per l’Eurofestival: chi inviare? Zanicchi o Villa? Ognuna sentiva di avere il merito della vittoria e quindi pretendeva di rappresentare l’Italia col proprio artista e con la canzone vincitrice di Sanremo, come era stato fino ad allora, d’abitudine. Per chiudere le discussioni, finirono col decidere che chiunque fosse andato avrebbe portato una canzone diversa. Sciorilli ed io preparammo immediatamente per Iva un nuovo brano: “Non dire mai (la prima cosa che ti viene in mente)” ma poi all’Eurofestival ci andò Claudio Villa con Non andare più lontano”.

Forse perché, come scrive il Radiocorriere (che riporta anche come il brano sanremese non potesse comunque andare bene, dato che la deadline di massima pubblicazione era il 6 marzo), Iva Zanicchi aveva altri impegni per la data dell’evento. O forse perché aggiungiamo noi, la Fonit Cetra è l’etichetta legata alla Rai…


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* Secondo Programma: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai2 per il canale televisivo e Radio2 per il canale radiofonico.


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