Eurovision Song Contest 1968. Informazioni, dati e curiosità sulla tredicesima edizione dell’Eurovision Song Contest.
Data: 6 Aprile 1968
Luogo: Royal Albert Hall, Londra – Regno Unito
Paesi in gara: 17
Paesi esordienti: nessuno
Emittente organizzatrice: BBC
Conduttore: Katie Boyle
Votazioni: dieci giurati per paese, un voto a testa alla propria canzone preferita.
Audience: oltre 200 milioni | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Massiel con “La, La, La” (Spagna)
L’Italia nell’edizione 1968. In gara: “Marianne”, Sergio Endrigo. Direttore d’orchestra: Gianfranco Chiaramello, decimo
In TV: diretta Secondo Programma * ore 22, commento Renato Tagliani, annuncio dei voti Mike Bongiorno.
Curiosità dell’edizione 1968: Massiel, ha 21 anni quando viene convocata d’urgenza da Tve per cantare “La, la, la” in sostituzione di Joan Manuel Serrat. All’attivo ha un paio di singoli al primo posto in Messico e nell’America Latina, ma in Spagna è poco più di una esordiente. Arriva dal Messico, dove si trovava in tour e in due giorni impara la canzone, che si basa soprattutto su una melodia ed un ritornello trascinanti e su quel “La, la, la”, che torna a fare capolino nelle canzoni dell’Eurofestival dopo le prime edizioni. Inaspettatamente e con disgusto di molti, vince per un solo punto, battendo “Congratulations” di Cliff Richard, il rappresentante di casa ed al ritorno in patria è accolta come una eroina nazionale.
Ancora oggi più di qualche dubbio avvolge quella vittoria. Ad incrementare i dubbi, quarant’anni dopo, sarà un documentario di La Sexta, popolare emittente privata spagnola. Il documentario (Yo vivì el mayo español), realizzato dal giornalista Montse Fernandes Vila, metterebbe in luce come il dittatore Franco avrebbe “comprato” i voti di alcune giurie nazionali allo scopo di assicurarsi la vittoria, che avrebbe garantito prestigio ed accresciuto l’immagine della Spagna. In cambio, avrebbe fatto acquistare a Tve alcuni programmi delle emittenti nazionali coinvolte e garantito la messa sotto contratto di alcuni artisti. Addirittura Tve arriva sino a Belgrado per rilasciare una intervista promozionale per il giornale nazionale slavo “Polik”.
Parallelamente si muove anche la casa discografica, attraverso amicizie, conoscenze, pressioni e promesse, soprattutto in Italia e Francia: “Non era un mistero che il regime avesse bisogno di una vetrina per mettersi in luce e l’Eurovision era quella giusta”, racconta Iñigo. Il documentario nasce da alcuni rumors riportati dal giornalista spagnolo Josè Maria Iñigo, inviato a Londra dal network Cadena Ser, anch’esso concorrente di Tve (il quale poi passerà a TVE e diventerà commentatore eurovisivo…).
L’EBU risponde polemicamente, per bocca del suo direttore Bjorn Erichsen: “Davvero Franco era così forte da poter comprare i voti e far vincere la Spagna? Non stiamo parlando di Nato o Unione Europea qui, ma di un concorso di canzoni pop”. Anche Massiel ha replicato che la sua vittoria è arrivata perché la sua canzone era la migliore e che la polemica non era altro che una azione di disturbo verso TVE, che da sempre con l’Eurofestival fa il massimo degli ascolti.
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* Secondo Programma: denominazione di quella che successivamente è diventata Rai 2 per il canale televisivo e Radio 2 per il canale radiofonico.
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