Eurovision Song Contest 2007

Eurovision Song Contest 2007. Informazioni, dati e curiosità sulla cinquantadueesima edizione dell’Eurovision Song Contest.

Data: 10 e 12 maggio 2007
Luogo: Hartwall Arena, Helsinki (Finlandia)
Paesi in gara: 42
Paesi esordienti: Serbia, Montenegro (come indipendenti), Repubblica Ceca, Georgia
Emittente organizzatrice: YLE
Conduttori: Jaana Pelkonen, Mikko Leppilampi, Krisse Salminen (green room)
Votazioni: ogni Paese attribuisce alle migliori dieci canzoni i punteggi 12, 10, 8, e dal 7 all’1.
Audience: oltre 105 milioni di telespettatori | Per maggiori informazioni, consulta la nostra sezione Ascolti Eurovision anno per anno
Vincitore: Marija Serifovic con “Molitva” (Serbia)

Eurovision 2007

Logo ufficiale edizione 2007 dell’Eurovision Song Contest

L’Italia nell’edizione 2007. Non in gara.

In TV: non trasmesso dalla RAI. Visibile solo in alcune zone del Nord Italia grazie alla tv pubblica svizzera di lingua italiana (TSI) che ha trasmesso la semifinale su La2 e la finale su La1 (commento di Claudio Lazzarino e Sandy Altermatt *) e grazie a TV Koper Capodistria (ricevibile in alcune zone di confine del Friuli Venezia Giulia). In Radio: non trasmesso da RadioRai.

Curiosità dell’edizione 2007. La Finlandia con la vittoria dell’edizione 2006 si aggiudica l’organizzazione dell’evento ed è subito nuovo record di partecipazioni: ben 42 Paesi in gara! Sarà l’ultima edizione ad avere una semifinale, dall’anno successivo si inizierà ad averne due. Serbia e Montenegro debuttano come stati indipendenti (e quindi come tv indipendenti) l’uno dall’altro.

Marija Serifovic con “Molitva” porta proprio la Serbia subito alla vittoria di questa edizione dell’Eurovision Song Contest. Il paese la accoglie come una regina: 100mila persone la attendono a Belgrado al suo ritorno e altre 25mila assistono al suo concerto nella città natale di Kragujevac. Il brano “Molitva”, di cui escono versioni anche in inglese, russo e finlandese, entra in classifica anche in Svezia, in Svizzera e nel Regno Unito.

La Gran Bretagna, o meglio la BBC, prova ad “arruolare” l’ex leader degli Smiths – Morrissey – come rappresentante del Paese, ma le trattative finiscono in un buco nell’acqua (e pensare che lo stesso cantante si era proposto dopo il fiasco del 2006: “Sono inorridito ma non sorpreso di questo fallimento – disse allora – Perché non mi hanno cercato?”). La BBC lo fa nel 2007, ma non conclude la trattativa e invia la band Scooch.

A rischio squalifica il brano “Push the button” degli israeliani Teapacks. Il regolamento della manifestazione vieta accenni alla politica e, nella canzone, si parla dei rischi del fanatismo religioso e della vita della gente comune sotto le bombe durante la guerra civile di Israele ed altri “velati” riferimenti all’Iran e al suo arsenale militare. Grazie anche ad una forte pressione dei media, il brano viene regolarmente eseguito sul palco, ma si piazza quartultimo, non superando la semifinale.

Fa notizia la presenza in gara di ben due drag queen: una è DQ, nome di scena di Peter Andersen, attore e trasformista danese noto in patria per la sua capacità di cambiarsi d’abito più volte in pochi secondi nel corso di una stessa esibizione (come infatti farà anche durante l’esecuzione del brano) e l’altra è Verka Serduchka, alias Andriy Danilko. La prima con “Drama Queen” non arriverà in finale, mentre l’Ucraina, con “Danzing”, conquista la vetta, piazzandosi ben seconda (il successo non si fermerà sul palco dell’Eurovision, conquistando le charts di dieci Paesi, Gran Bretagna compresa).

Da segnalare la presenza di artisti e gruppi ben noti in Europa, come gli svedesi The Ark (in Italia conosciuti principalmente per il singolo di successo “It takes a fool to remain sane”), che portano in rassegna il brano The worrying kind, con cui si piazzano diciottesimi, ma ottengono un ottimo riscontro nelle classifiche di mezza Europa (compresa Germania, Gran Bretagna e Italia). Per la Svizzera è in gara un big internazionale: Peter Renè Baumann, in arte Dj Bobo (chi non ricorda il tormentone “Chihuahua” del 2003).

Il podio di questa edizione è di fatto tutto in mano ai Paesi dell’Est Europa (Serbia, Ucraina, Russia, Turchia, Bulgaria, Bielorussia…), aumentando le polemiche sul “voto di prossimità”, tanto che Germania e Regno Unito minacciano di ritirarsi e sulla vicenda “Eurovision” interviene addirittura il Parlamento britannico. Il giornale tedesco Bild tira in ballo invece presunti – e subito smentiti – intrecci loschi fra i paesi dell’est per la compravendita di voti. L’EBU si difende, spostando l’attenzione sulla qualità delle canzoni, trovando l’appoggio dei paesi scandinavi scandalizzati dalla protesta dei paesi leader. In realtà, pur essendo impossibile smentire l’influenza decisiva in questa edizione (ma solo in questa) del voto di prossimità, ai big 4 va senz’altro girata l’accusa di aver abbassato notevolmente il livello delle loro proposte negli ultimi anni.

Un italiano per la Lettonia: è Roberto Meloni, sardo di Ardara (SS) emigrato nel baltico per l’Erasmus e diventato in breve un divo della musica e volto noto della tv lettone dopo aver partecipato alla versione baltica di “Operazione trionfo”. E’ stato in gara con il gruppo tenorile Bonaparti.LV, con cui arrivano sedicesimi in finale. Della sua vicenda si interessano anche tutti i media sardi (dopo l’Eurovision le ospitate nelle tv locali si sprecano) e anche la trasmissione di Rai Uno “Festa Italiana”, condotta da Caterina Balivo.


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